"La revisione dei Drg, il
sistema di retribuzione degli ospedali per le attività di cura,
Continua....
grazie alla volontà del direttore dell’Agenas, Domenico Mantoan,
e al lavoro dei suoi delegati, ha finalmente ripreso una giusta
marcia, e con il coinvolgimento del Ministero della Salute,
dell’Istituto superiore di Sanità, di tre regioni guida e del
Collegio Italiano dei chirurghi (Cic), entro la fine di questo
anno sarà portato finalmente a termine”. Lo afferma, in una
nota, il deputato del Movimento Cinque Stelle Massimo Misiti.
“Il lavoro – aggiunge Misiti – è stato eseguito con il
contributo del Cic, che, dopo aver effettuato un censimento,
attraverso le società scientifiche, delle procedure non
codificate, ha costituito una commissione dedicata per la
disamina e la soluzione dell’annosa problematica. All’evoluzione
delle metodiche e delle procedure chirurgiche degli ultimi anni
non ha fatto seguito la revisione e l’aggiornamento dei Drg.
Infatti, il sistema Drg, presentato nel 1994, conta le ultime
modifiche dei relativi codici, negli anni 2005 e 2008 e ad oggi
risulterebbe privo di circa 4.800 codici corrispondenti a
tecniche e tipi di interventi, in tutte le branche chirurgiche,
che necessitano di essere inseriti nell’elenco. Il progetto
it.Drg permetterebbe, con il suo aggiornamento, di essere un
sistema integrato e di guida per la riforma del Servizio
sanitario nazionale e di supporto al regolamento definito dal Dm
70 del 2015 e alle modifiche che sono in corso, la mancata
revisione dei codici limita e blocca la possibilità ai chirurghi
di eseguire interventi innovativi ed essere al pari con i tempi
con i colleghi europei, e non solo. I chirurghi italiani sono
considerati tra i più bravi al mondo e in alcune specialità
chirurgiche con alcune tecniche innovative, conseguenti allo
studio e alla manualità di questi medici italiani, che hanno
descritto per primi determinate tecniche chirurgiche, si sono
avuti dei risultati impensabili con la chirurgia di pochi anni
fa. Eppure oggi il più grande dei problemi è legato alla
lentezza burocratica, che non riconosce la codifica di questi
interventi, tanto che fino ad ora ha impedito, ed in alcuni casi
ostacolato, il riconoscimento del loro operato”. “Entrando nello
specifico – dice ancora il deputato M5S – è sufficiente
osservare, ad esempio, come in ortopedia l’intervento chirurgico
in artroscopia in alcune patologie e nelle articolazioni abbia
soppiantato la chirurgia a cielo aperto. La burocrazia italiana
e la mancanza di aggiornamento dei Drg, non riconoscendo questa
metodica a cui i pazienti propendono, pone i chirurghi che
l’eseguono in un teorico contezioso e ad essere perdenti
dall’inizio. Questo succede anche in chirurgia generale o in
chirurgia urologica per tutte quelle metodiche chirurgiche che
possono essere eseguite senza o con l’utilizzo del robot. In
questo mese di novembre saranno confrontati i dati ottenuti e
dopo la verifica da parte dell’Agenas, sarà effettuato in un
incontro con i rappresentanti dei cluster delle società
scientifiche, definiti di concerto con il Cic, per la
pubblicazione dei risultati”.