Monasterace, il capogruppo di maggioranza Bova replica a Monasterace al Centro: “Strumentalizzazioni sterili, noi garantiamo il buon funzionamento dell’ente”

Non si è fatta attendere la replica del capogruppo di maggioranza “Adesso per Monasterace” Marcello Bova alle recenti polemiche sollevate dal gruppo di minoranza Monasterace al Centro in merito al diritto di accesso agli atti comunali. In una nota, Bova respinge le accuse di limitazioni arbitrarie, definendo la posizione della minoranza “pretestuosa e priva di fondamento giuridico”.

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“Ancora una volta la minoranza dimostra di non saper distinguere tra il diritto all’accesso agli atti e l’abuso di questo diritto a fini strumentali. Nessun consigliere è stato privato della possibilità di consultare documenti, ma è chiaro che il diritto di accesso va esercitato con buon senso e nel rispetto delle esigenze organizzative del Comune, non trasformandolo in un’arma per ostacolare il lavoro degli uffici. È inaccettabile che richieste vengano avanzate in modo compulsivo e irragionevole, come dimostrano gli episodi avvenuti nelle scorse settimane. Eppure, nonostante tutto, gli uffici hanno sempre garantito collaborazione e trasparenza”, afferma Bova.

Il capogruppo di maggioranza ribadisce che il provvedimento adottato dall’amministrazione ha carattere contingente, mirato esclusivamente a garantire la funzionalità dell’ente in un periodo cruciale per la predisposizione del bilancio comunale. “Il Sindaco ha semplicemente dato indicazioni affinché le richieste vengano presentate secondo procedure che permettano un corretto equilibrio tra il diritto di accesso e il regolare svolgimento delle attività amministrative. Chi grida oggi allo scandalo dimentica che nel 2019, quando era Presidente del Consiglio, negava ai consiglieri di minoranza dell’epoca l’accesso agli atti. Un atteggiamento a dir poco incoerente”.

Bova poi si sofferma sulla questione della riunione dei capigruppo, inizialmente prevista per l’11 febbraio. “La nostra disponibilità al confronto è sempre stata chiara, tant’è che il capogruppo di maggioranza aveva chiesto un incontro per discutere dell’argomento. Monasterace al Centro aveva aderito, salvo poi ritirare la propria disponibilità nel momento in cui il capogruppo Spanò ha chiesto, come condizione preventiva, il ritiro del provvedimento. Un vero e proprio ricatto politico, che dimostra come il loro interesse non fosse il dialogo, ma la pura strumentalizzazione della vicenda”.

Sul piano giuridico, Bova richiama le sentenze del Consiglio di Stato, che confermano come il diritto di accesso dei consiglieri comunali debba essere esercitato con proporzionalità e ragionevolezza, evitando richieste che si trasformino in una sorta di ispezione permanente sugli uffici. “Richiamare in modo confuso l’articolo 43 del TUEL e alcune sentenze in modo parziale non rafforza le loro tesi, anzi le indebolisce. La giurisprudenza è chiara: le richieste devono essere pertinenti e non devono creare un aggravio eccessivo per la macchina amministrativa. La minoranza si documenti meglio prima di diffondere ricostruzioni distorte”.

Infine, Bova invita la cittadinanza a guardare ai fatti e non alle polemiche. “Il nostro obiettivo è garantire il buon funzionamento dell’ente, senza permettere che chi vuole solo bloccare l’attività amministrativa continui a farlo. Chi si erge oggi a paladino della trasparenza dovrebbe prima spiegare le proprie contraddizioni e poi magari iniziare a fare opposizione in modo costruttivo, invece di alimentare sterili polemiche”.

La questione resta aperta, ma la posizione della maggioranza è chiara: nessuna violazione del diritto di accesso, solo l’applicazione di regole di buon senso per garantire l’operatività del Comune.