Sab. Ott 12th, 2024

Il marito Alfredo Pileggi ucciso in un agguato a febbraio uscendo dalla palestra.

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“Sono vedova, ho due figli da mantenere e non so come andare avanti, quello che chiedo è un lavoro per poter campare”. Un grido di dolore e rabbia viene da Monasterace, con protagonista una donna del posto, Ornella Emanuele.

La donna dallo scorso febbraio è vedova del marito, Alfredo Pileggi, ucciso a colpi di pistola davanti alla palestra comunale che era solito frequentare. La ragazza che vive in una casa popolare assieme ai due figli minorenni da allora si trova ad affrontare una situazione di chiaro disagio, visto che oltre ad aver perso il marito all’improvviso si ritrova l’onere di tirare avanti una famiglia. Da allora per la donna monasteracese, che si è subito rimboccata le maniche cercando di trovare un’occupazione, solo lavori saltuari e stagionali per pochi mesi e con stipendi bassi e la necessità di garantire il sostentamento e anche l’istruzione ai suoi due figli.

“Mio figlio più grande quest’anno farà l’Istituto Alberghiero e il più piccolo la seconda media, ho problemi anche a pagare i libri scolastici che per un istituto superiore rappresenta un costo non indifferente”.

La donna lamenta l’assenza delle istituzioni che dopo il conforto iniziale sembrano averla abbandonata ad un destino di sofferenza e stenti. La stessa chiede aiuto al comune di Monasterace, pur essendo conscia che la situazione dello stesso di dissesto non consenta in effetti di poter fare sforzi enormi, ma allo stesso tempo un aiuto in forma di lavoro e/o sussidio sarebbe  necessario anche perché alla stessa allo stato attuale non viene garantito neanche il rimborso dei buoni mensa e dell’acquisto libri: “Mi sento abbandonata da tutti, dopo la solidarietà iniziale avuta, mi preoccupa soprattutto il futuro dei miei ragazzi e non potergli garantire quella certezza che in un’esistenza minata da un grave lutto sarebbe opportuno che avessero”. Per la vedova Pileggi impensabile anche pagare le tasse comunali e le bollette della luce, visto che prima c’è da pensare a sfamare i suoi figli. Una situazione quello della giovane vedova monasteracese che non può che essere un campanello d’allarme anche perché la stessa è comune a diverse famiglie residenti nel centro ionico e paesi limitrofi che faticano ad avere un’assistenza adeguata e un sostentamento.

Un appello drammatico alle istituzioni, da quella comunale per poi passare alla Caritas Diocesana e a tutti gli enti, compresi quelli regionali che devono occuparsi di creare un sostegno alle famiglie. La situazione della signora Emanuele, lenita da una vedovanza ancora più dura perché inaspettata e crudele rappresenta un grido autentico e puro a cui non si può rimanere inermi.

(fonte Quotidiano del Sud)

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