Dom. Ott 6th, 2024

Aveva 59 anni. Da tempo lottava contro un tumore

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E’ morto Totò Schillaci. L’ex calciatore è deceduto oggi, 18 settembre, all’età di 59 anni. L’attaccante, che negli anni Novanta con la maglia della Nazionale aveva fatto sognare gli italiani nelle sue ‘Notti magiche’, da tempo lottava con un tumore: era ricoverato nel reparto di Pneumologia dell’Ospedale Civico di Palermo dal 7 settembre quando le sue condizioni di salute erano peggiorate. Nei giorni le sue condizioni si erano stabilizzate ma ieri il bollettino medico dell’ospedale aveva comunicato un peggioramento.

Schillaci è stato l’eroe di Italia ’90, un simbolo rimasto nel cuore e nella memoria di milioni di tifosi azzurri. Raggiunse l’apice della carriera proprio in occasione del Mondiale, laureandosi capocannoniere e trascinando l’Italia sino alla semifinale persa ai rigori con l’Argentina. In sua memoria verrà osservato un minuto di raccoglimento prima delle gare di tutti i campionati in programma da oggi a tutto il fine settimana.

La camera ardente allo stadio Renzo Barbera

“Per chi volesse dare l’ultimo saluto a Totò – si legge sul profilo Instagram di Schillaci – oggi e domani allo stadio Renzo Barbera sarà allestita la camera ardente”. “Ciao Totò sarai per sempre nei nostri cuori”, scrive la famiglia in una storia.

Serie A: “Sua voglia emergere fonte ispirazione per giovani”

“La Lega Serie A e tutti i suoi Club si stringono ai familiari e all’intera comunità calcistica e dei tifosi italiani per la scomparsa di Salvatore ‘Totò’ Schillaci. “Schillaci – ha dichiarato il presidente di Lega Serie A, Lorenzo Casini – è stato un campione che ha illuminato le ‘notti magiche’ dei mondiali di Italia ‘90, aggiudicandosi anche i titoli di capocannoniere e migliore giocatore della competizione. La sua voglia di emergere e arrivare ai massimi livelli nel calcio è stata e continuerà ad essere fonte di ispirazione per i tantissimi giovani che inseguono il sogno di giocare in Serie A”.

Meloni: “Schillaci nel cuore degli italiani, buon viaggio campione”

“Ci lascia un’icona del calcio, un uomo entrato nel cuore degli italiani e degli amanti dello sport nel mondo. Salvatore Schillaci, per tutti Totò, il bomber delle notti magiche di Italia ’90 con la nostra Nazionale. Grazie per le emozioni che ci hai regalato, per averci fatto sognare, esultare, abbracciare e sventolare il nostro Tricolore. Buon viaggio, campione”, ha scritto su X la premier Giorgia Meloni.

Abodi: “Nei suoi occhi abbiamo saputo amare il calcio”

“Negli occhi di Salvatore Schillaci abbiamo saputo riconoscere e amare il calciatore e l’uomo, la passione e la tenacia, la voglia di riscatto e la normalità, il gol che diventa felicità”, le parole del ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi su X.

“Totò ci lascia prematuramente e riemergono le immagini esaltanti e gioiose che hanno dato un senso a Italia 90 dove è arrivato all’improvviso e lasciato un segno che va ben oltre i sei palloni che ha mandato nella porta avversaria, festeggiando con l’esuberanza incontenibile che ha coltivato da bambino e custodito anche da professionista, tanto più vestendo la gloriosa maglia azzurra”, aggiunge, abbinando al post anche una foto dell’ex attaccante con la maglia azzurra mentre esulta. “Oggi si sono chiusi i suoi occhi, si chiude una pagina di storia, ma la storia, attraverso la memoria, è materia viva, come la sua gioia dopo un gol. Buon viaggio Totò!”, conclude Abodi.

Infantino: “Da Palermo all’eternità”

“Gli occhi spalancati dopo i gol. Le corse a braccia alzate. Un salto lungo una carriera, da Palermo all’eternità. Caro Totò Schillaci, sei stato un grande re venuto dal popolo, una persona rimasta semplice nonostante la grandezza. Riapri gli occhi, ovunque tu sia. Corri. Intanto, noi, fischiettiamo l’inno di quella Coppa del Mondo Fifa: Notti Magiche, appunto”. Così il presidente della Fifa, Gianni Infantino, su Instagram in ricordo di Totò Schillaci. “Quel sogno che comincia da bambino/e che ti porta sempre più lontano/non è una favola e dagli spogliatoi/escono i ragazzi/e siamo noi. Non era una favola, era la tua storia. Non lo sapevano ancora, ma l’avevano scritta per te”, conclude il numero uno del calcio mondiale.