Si è concluso con 25 condanne e tre assoluzioni il processo “Atto Quarto”, celebrato con rito abbreviato davanti al Gup del Tribunale di Reggio Calabria, Giovanna Sergi. Il procedimento giudiziario ha fatto luce su un articolato sistema di alleanze criminali tra le storiche cosche Libri e Tegano-De Stefano della ‘ndrangheta reggina, accusate di aver stretto un patto per spartirsi il controllo delle estorsioni in alcune aree nevralgiche della città.
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L’inchiesta, avviata nell’ottobre 2023 dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, aveva portato all’arresto di numerosi presunti affiliati, svelando un sistema ben strutturato di potere mafioso radicato nel territorio urbano. La DDA, con i procuratori aggiunti Stefano Musolino e Walter Ignazitto e i sostituti Sara Amerio e Vittorio Fava, ha retto l’impianto accusatorio, trovando conferma nelle decisioni del giudice.
La pena più severa, 20 anni di reclusione, è stata inflitta a Edoardo Mangiola, ritenuto figura di spicco del clan Libri. Nonostante fosse detenuto da anni, secondo le indagini continuava a mantenere i contatti con l’esterno attraverso telefoni cellulari introdotti illegalmente in carcere con l’aiuto del figlio Beniamino, anch’egli condannato a 13 anni e 4 mesi.
Tra le altre condanne rilevanti figurano quelle di Antonio Libri (14 anni), Michele Crudo (16 anni), Antonino Votano (17 anni e 4 mesi), Emanuele Quattrone (16 anni) e Claudio Bianchetti (14 anni e 8 mesi). Al collaboratore di giustizia Davide Bilardi, recentemente passato tra i ranghi dei pentiti, sono stati inflitti 3 anni e 4 mesi, con riconoscimento dei benefici previsti per chi decide di collaborare con lo Stato.
Tre gli imputati assolti: Ernesto Barbaro, Caterina Belfiore e Nunzio Magno, per i quali il giudice non ha ritenuto raggiunta la prova della colpevolezza.
La sentenza rappresenta un ulteriore colpo ai clan reggini, confermando ancora una volta l’impegno della Direzione distrettuale antimafia nel contrastare le radicate organizzazioni criminali del territorio.