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15 Gen 2025, Mer

‘Ndrangheta: Dia sequestra beni per 2 milioni a imprenditore

Sigilli a conti e proprietà in Calabria, Liguria ed Emilia

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 Beni per circa 2 milioni

di euro sono stati sequestrati dalla Dia all’imprenditore

Antonino Raso residente a Genova ma originario di Cittanova in

provincia di Reggio Calabria. Il provvedimento è stato emesso

dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio

Calabria su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri e

dall’aggiunto Gaetano Paci.

Oltre ai conti correnti e alle posizioni finanziarie

dell’imprenditore, i sigilli sono stati applicati a 21

fabbricati e 13 terreni che si trovano in provincia di Genova, a

Cittanova, a Bardi (Parma), e a Bardineto (Savona).

Antonino Raso era stato arrestato nel luglio del 2016

nell’ambito dell’inchiesta “Alchemia” ma è stato assolto

dall’accusa di essere partecipe della cosca

Raso-Gullace-Albanese. Su quella sentenza, emessa dal Tribunale

di Palmi nel luglio 2020, pende l’appello della Procura della

Repubblica e il processo di secondo grado deve essere ancora

celebrato.

Nonostante l’assoluzione, su proposta della Dda, il Tribunale ha

disposto il sequestro dei beni dell’imprenditore ritenendolo un

“soggetto – è scritto nella nota della Direzione investigativa

antimafia – comunque caratterizzato da una pericolosità sociale

qualificata in quanto indiziato di appartenere all’associazione

mafiosa Raso-Gullace-Albanese di Cittanova, ed in particolare

all’articolazione operante in territorio ligure, ove da tempo la

cosca risulta radicata, da dove mantiene uno stretto

collegamento con la sede di origine”.

Nel processo “Alchemia”, infatti, Antonino Raso era accusato di

essere “in costante rapporto con Gullace Carmelo”, condannato in

primo grado a 18 anni di carcere. Lo stesso Gullace del quale

Raso, secondo i pm “riconosceva il ruolo di referente e leader

indiscusso della cosca”.

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