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24 Gen 2025, Ven

‘Ndrangheta: inchiesta “Mercato libero”, in 33 a giudizio

A Reggio Calabria a processo imprenditori e funzionari pubblici

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Trentatré persone sono

state rinviate a giudizio al termine dell’udienza preliminare

per l’inchiesta “Meracto Libero. Una 34ma, Gaetano Tomaselli,

ritenuto organico alla cosca Libri, ha scelto il rito

abbreviato. Lo ha deciso il gup Vincenza Bellini accogliendo la

richiesta del sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria

Sara Amerio che ha coordinato le indagini sui fratelli Frascati,

i noti imprenditori di Reggio Calabria arrestati lo scorso

agosto dai carabinieri e dalla guardia di finanza.

Emilio Angelo Frascati è stato rinviato a giudizio per

associazione mafiosa, non riconosciuta dal Tribunale del

Riesame, e trasferimento fraudolento di valori. Per quest’ultimo

reato si trova ai domiciliari assieme ai fratelli Demetrio e

Paolo. Per tutti il processo inizierà il prossimo 13 gennaio.

Per la Dda reggina, “i fratelli Frascati operavano come

domini occulti della società cooperativa ‘Effe Motors’ di cui

erano, invece, formali intestatari gli ex dipendenti della

‘Frauto srl’ (vecchia concessionaria confiscata nel 2007),

Antonia Temi, Saverio Musarella e Caterina Nicolò e gli altri

Giuseppe Consolato Ielo, Angelo Postorino e Luca Scarpelli, come

soci lavoratori, e Emilio Angelo Romeo ed Elvira Cocchiarale

come dipendenti assunti”. Sono stati tutti rinviati a giudizio

perché, stando alle indagini del pm Amerio, la “Effe Motor”

sarebbe stata “costituita allo scopo di poter ottenere in

affitto gratuito per la durata di 19 anni il patrimonio

aziendale dell’ormai confiscata definitivamente ‘Frauto srl’ da

parte dell’Agenzia del Demanio”.

L’inchiesta era partita dal tentativo di estorsione subito il

2 agosto 2017 dalla impresa Paeco che si era aggiudicata, per un

importo di 3milioni e 240mila euro, l’appalto per il

collegamento viario sulle golene del torrente Sant’Agata.

Uno dei responsabili della tentata estorsione sarebbe stato

Gaetano Tomaselli, già coinvolto nell’inchiesta

“Teorema-Roccaforte” contro la cosca Libri. Il gup ha disposto

il processo anche per i titolari della “Paeco”, i fratelli

Lucio, Vincenzo e Francesco Parisi. Monitorando gli operai in

cantiere, infatti, gli investigatori hanno scoperto che i tre

imprenditori avrebbero cercato di interessare esponenti della

criminalità organizzata reggina, per far fronte alla richiesta

estorsiva.

“Mercato libero” ha fatto luce, inoltre, su diverse

violazioni di natura ambientale da parte della Paeco Srl che

avrebbe gestito abusivamente un ingente quantitativo di rifiuti

speciali, pericolosi e non, già presenti sull’area di cantiere,

tra cui anche materiale contenente amianto frantumato. Per due

capi di imputazione c’è stato il proscioglimento, ma la Procura,

oltre alla violazione della normativa in materia di lavoro, ha

ricostruito otto reati di traffico illecito e deposito

incontrollato di rifiuti. Tra i rinviati a giudizio ci sono

anche gli imprenditori Egidio e Francesco La Valle di Villa San

Giovanni, i soci amministratori della “Ecofal”. Per i pm,

avrebbero dichiarato di avere conferito in discarica i rifiuti

che, invece, non sarebbero mai usciti dal cantiere. Tra i

rinviati a giudizio, infatti, ci sono alcuni funzionari

pubblici. Si tratta dei tre dipendenti dell’ufficio tecnico del

Comune di Reggio Calabria Giuseppe Beatino, Domenico Scalo e

Lorenzo Benestare, e cinque ispettori di cantiere nominati

dall’amministrazione comunale, Leandro Azzara, Antonino

Battaglia, Vincenzo Cuzzola, Silvio Mangiola ed Eleonora Maria

Pia Megale.

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