La famiglia Beretta sotto sorveglianza. Nicaso: «Il clan Bellocco agirà, ma i tempi della vendetta sono incerti»
Continua....
L’omicidio di Antonio Bellocco, ucciso con 20 coltellate da Andrea Beretta, capo ultrà della Curva Nord interista, ha scatenato un’ondata di timori per una possibile vendetta da parte del clan Bellocco. La famiglia di Beretta è sotto sorveglianza da oltre 24 ore, con la Prefettura di Milano che li ha classificati come “obiettivi sensibili”. La vigilanza, seppur limitata, prevede pattugliamenti e controlli radiocontrollati, mentre Beretta è detenuto nel carcere di Opera.
Nonostante nessuna minaccia esplicita sia ancora emersa, l’esperto di ’ndrangheta Antonio Nicaso sottolinea come sia improbabile che il clan Bellocco lasci impunito un omicidio così grave. «Non è una questione di capacità, ma di intenzione. La vendetta arriverà, anche se non è possibile stabilire con certezza i tempi», afferma Nicaso. L’omicidio di un membro della famiglia Bellocco non passerà inosservato, soprattutto in un contesto come quello della ’ndrangheta, dove le vendette possono essere consumate anche a distanza di anni.
Totò Bellocco, figura di spicco del clan, era da tempo radicato nell’hinterland milanese e legato al mondo degli affari della Curva Nord interista. Secondo Nicaso, gli interessi di Bellocco nei confronti delle attività di Beretta, in particolare nel merchandising, sarebbero stati il movente dell’omicidio.
La vendetta del clan Bellocco, secondo Nicaso, è inevitabile. Tuttavia, sottolinea un cambiamento rispetto al passato: la famiglia Bellocco, pur mantenendo il suo potenziale di violenza, ha espresso fiducia nella giustizia, un atteggiamento inusuale per un’organizzazione criminale di questo calibro. «Non siamo più negli anni in cui le reazioni erano immediate», aggiunge l’esperto, suggerendo che il clan potrebbe preferire agire con maggiore cautela e nei tempi più opportuni.
Tuttavia, Nicaso ribadisce che l’omicidio di Antonio Bellocco non passerà senza conseguenze, ricordando come la famiglia di Rosarno abbia già dimostrato in passato di essere capace di violenze estreme e vendette mortali.