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23 Apr 2025, Mer

Omicidio Cordì: Francesco Sfara passa ai domiciliari dopo quasi cinque anni di reclusione

Il giovane di Marina di Gioiosa, condannato a 23 anni per il delitto del 2019, ottiene la misura alternativa con braccialetto elettronico. Decisivi l’età e l’assenza di pericoli di fuga o recidiva.

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Francesco Sfara, 26enne di Marina di Gioiosa, condannato in secondo grado a 23 anni di reclusione per l’omicidio di Vincenzo Cordì, avvenuto l’11 novembre 2019 in località “Scialata” a San Giovanni di Gerace, è stato ammesso agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. La decisione è stata presa dalla Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria, accogliendo l’istanza presentata dal suo legale, l’avvocato Antonio Ricupero. Sfara, riconosciuto complice della madre Susanna Brescia e dell’amante Giuseppe Menniti – condannati all’ergastolo – aveva finora scontato quasi cinque anni di carcere.

Il difensore ha sottolineato che Sfara è consapevole della gravità dei fatti a lui imputati e ha richiesto una misura alternativa alla detenzione, argomentando che l’avvenuto riconoscimento delle attenuanti generiche e il tempo trascorso in custodia cautelare giustificano una rivalutazione del rischio di reiterazione del reato. «La misura è conforme allo spirito della normativa cautelare, che mira a favorire il superamento dei fattori criminogeni e la riabilitazione sociale dell’imputato», ha dichiarato Ricupero.

I giudici hanno rilevato l’assenza di pericolo di fuga e inquinamento probatorio, vista la sentenza d’appello ormai pronunciata, e hanno riconosciuto la particolarità del contesto del delitto, maturato in ambito familiare. Hanno inoltre considerato l’età giovane dell’imputato al momento del fatto e quella attuale, ritenendo che la detenzione già scontata sia sufficiente per supportare una prognosi positiva sulla futura condotta di Sfara.

«Pur nella gravità delle condotte ascritte – si legge nelle motivazioni – la custodia cautelare sin qui sofferta appare significativa e adeguata a favorire una funzione rieducativa». La misura dei domiciliari con braccialetto elettronico è stata ritenuta idonea a garantire il rispetto delle esigenze cautelari residue e al contempo a sostenere un percorso di reinserimento sociale.

L’omicidio di Vincenzo Cordì aveva suscitato grande clamore per le dinamiche interne al nucleo familiare, che hanno portato alla condanna di Brescia e Menniti, oltre che alla severa pena per Sfara, il quale ora inizierà un percorso detentivo alternativo sotto controllo elettronico.