Mar. Ott 8th, 2024

Resiste l’impianto accusatorio dopo la sfilza di ricorsi dei legali degli imputati indagati nell’operazione Ares e portati davanti al Tribunale della Libertà di Reggio Calabria per un’eventuale scarcerazione dei loro assistiti. Accusati,  tra gli altri reati,  di associazione mafiosa, imputazione contestata dalla procura antimafia reggina a quasi tutti i 55 indagati finiti nelle due tranche dell’inchiesta che ha toccato i clan di Rosarno “Cacciola” e “Grasso”. Una partita il 9 luglio scorso e l’altra il 2 agosto. In tre diverse udienze, il TdL ha chiuso i suoi procedimenti contro gli indagati nell’inchiesta. Solo due ricorsi hanno sortito l’effetto sperato della difesa scarcerando Ivan Nasso e Vincenzo Zungri. I restanti, che avevano fatto  richieste di scarcerazione, restano in galera.

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Tra questi anche la criminologa, Angela Tibullo, 36enne di Polistena, che è accusata dalla DDA di Reggio Calabria di concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione in atti giudiziari e intralcio alla giustizia, aggravati dalle finalità mafiose. Per l’accusa avrebbe creato un vero e proprio “sistema criminale” aggregando professionisti, medici o funzionari compiacenti.  Pur di diventare “la regina della penitenziaria” – come più volte l’hanno sentita affermare gli investigatori che la ascoltavano nelle intercettazioni – Angela Tibullo non avrebbe esitato a corrompere i medici del carcere o i periti nominati dal Tribunale per ottenere perizie false, utili per far scarcerare o trasferire i suoi assistiti; e a minacciare i professionisti quando di mostravano poco inclini alle sue richieste, a veicolare in modo illecito messaggi e informazioni.

Tutti “servizi” che la criminologa, secondo i magistrati reggini, avrebbe offerto dietro sontuoso pagamento e non solo ai “Grasso-Cacciola”. La criminologa ha “lavorato” anche per i clan Pesce di Rosarno e Crea di Rizziconi, usando ogni sorta di sotterfugio pur di accontentare boss e gregari. L’inchiesta principale era scattata il 9 luglio e aveva coinvolto 48 persone accusate di fare parte delle cosche rosarnesi dei Cacciola e Grasso. Il 2 agosto l’ultima parte dell’indagine nella quale sono rimasti nelle maglie della giustizia altri 7 indagati tra cui la nota criminologa Angela Tibullo.

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