Biden: “Informato, ma serve cessate il fuoco”. Il messaggio di Netanyahu agli iraniani: “Siamo con voi, sarete liberi”. Tel Aviv attacca anche lo Yemen, Houthi: “Sarà guerra aperta”
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Un’incursione di terra israeliana in Libano potrebbe iniziare entro poche ore. Così alla Cbs un funzionario statunitense, confermando che Israele ha notificato agli Usa che intende procedere con un’incursione di terra ‘limitata’ nel Paese dei Cedri, dove continua a colpire obiettivi di Hezbollah. “Non ci sono operazioni di terra nel sud del Libano”, ha tuttavia assicurato a Bfmtv un portavoce dell’esercito israeliano, Olivier Rafowicz. “Ci sono molte voci”, ha aggiunto, senza di fatto confermare né smentire le indiscrezioni sui possibili imminenti sviluppi.
Le Forze di difesa israeliane avrebbero intanto dichiarato “zona militare chiusa” le aree di Metula, Misgav Am e Kfar Giladi, nel nord di Israele al confine con il Libano, fino a domenica 6 ottobre, riferisce Haaretz, secondo cui l’ingresso in queste aree è severamente vietato. Secondo quanto riferito ad Axios da due funzionari israeliani, l’operazione sarebbe “imminente” e si concentrerà nelle località vicine al confine.
E proprio vicino al confine sono ammassati un centinaio di veicoli militari israeliani, dai tank a blindati per il trasporto truppe, secondo quanto mostrano alcune immagini satellitare fornite alla Cnn e che sarebbero state scattate domenica. Altre immagini mostrano che i veicoli delle Idf hanno iniziato ad arrivare lì dopo il 26 settembre.
Riservisti israeliani si starebbero intanto radunando nei punti indicati nel nord di Israele in vista di una possibile manovra, riporta il New York Times. A Kiryat Shmona sono stati visti almeno due dozzine di Humvees con a bordo truppe con equipaggiamento da combattimento, visori notturni compresi. Diretti verso nord anche decine di mezzi logistici, alcuni blindati.
Ci sarebbe stata quindi una accelerazione dei tempi per l’incursione israeliana nel sud del Paese, che potrebbe perciò iniziare prima di quanto ci si aspettava solo fino a pochi giorni fa, spiegavano fonti militari al Jerusalem Post. L’Idf è rimasto sorpreso dalla mancata risposta di Hezbollah, ad oggi, ai raid mirati di Israele contro i suoi vertici e operativi nelle ultime due settimane e in particolare all’assassinio del leader Hassan Nasrallah venerdì. La capacità di risposta di Hezbollah contro il fronte di Israele è stata ridotta più di quanto atteso. In particolare, l’Idf si aspettava una risposta letale, che non è arrivata, su Haifa e sulle porzioni più a sud del fronte nord.
Israele ha intanto informato Washington che una “limitata” operazione di terra in Libano potrebbe essere imminente, ha riferito al Washington Post un funzionario degli Stati Uniti, precisando che lo Stato ebraico ritiene che la nuova campagna possa essere su scala ridotta rispetto alla guerra con Hezbollah del 2006 e concentrarsi sullo smantellamento delle infrastrutture militari del gruppo libanese lungo il confine così da consentire il ritorno delle comunità israeliane sfollate nelle loro abitazioni.
Biden: “Informato, ma serve cessate il fuoco”
“Sono più al corrente di quanto possiate immaginare, sarebbe meglio se si fermassero, servirebbe un cessate il fuoco ora”. Così Joe Biden ha risposto ai giornalisti alla Casa Bianca, che gli chiedevano se fosse al corrente di una “limitata” operazione di terra israeliana in Libano e se fosse d’accordo o meno.
Netanyahu agli iraniani: “Israele è con voi, presto sarete liberi”
“Ogni giorno, vedete un regime che vi soggioga, fa discorsi infuocati sulla difesa del Libano, sulla difesa di Gaza. Eppure ogni giorno, quel regime fa sprofondare la nostra regione sempre più nell’oscurità e nella guerra. Ogni giorno, i loro burattini vengono eliminati. Chiedetelo a Mohammed Deif. Chiedetelo a Nasrallah. Non c’è posto in Medio Oriente che Israele non possa raggiungere“. Inizia intanto così un videomessaggio che il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha voluto rivolgere al popolo iraniano “in questo momento cruciale” e “senza filtri, senza intermediari”.
“Gli iraniani sappiano che Israele è con loro“, ha detto ancora Netanyahu rivolto al popolo iraniano. “Quando l’Iran sarà finalmente libero e quel momento arriverà molto prima di quanto la gente pensi, tutto sarà diverso“, ha proseguito il capo del governo israeliano, sottolineando che quando accadrà “i nostri due Paesi, Israele e Iran, saranno in pace”.
“Quando arriverà quel giorno, la rete terroristica che il regime ha costruito in cinque continenti sarà smantellata e l’Iran prospererà come mai prima” con “investimenti globali” e “turismo di massa”, ha aggiunto Netanyahu, sollecitando gli iraniani a “non lasciare che un piccolo gruppo di teocrati fanatici distrugga le vostre speranze ed i vostri sogni”.
“La stragrande maggioranza degli iraniani sa che al regime non importa nulla di loro. Se gli importasse qualcosa, smetterebbe di sprecare miliardi di dollari in guerre inutili in Medio Oriente e inizierebbe a migliorare le vostre vite”, le parole del premier israeliano.
“Immaginate se tutti i soldi che il regime ha sprecato in armi nucleari e guerre all’estero fossero stato investiti nell’istruzione dei vostri figli, nel miglioramento della vostra assistenza sanitaria, nella costruzione delle infrastrutture della vostra nazione”, ha aggiunto Netanyahu, ribadendo che “ai tiranni iraniani non importa del vostro futuro”.
Gallant: “Presto nuova fase guerra contro Hezbollah”
“La prossima fase della guerra contro Hezbollah inizierà presto. Sarà un fattore significativo nel cambiamento della situazione della sicurezza e ci consentirà di completare l’importante missione di riportare gli abitanti alle loro case”, ha dichiarato intanto il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, parlando con i sindaci delle comunità israeliane al confine settentrionale, secondo quanto riporta il Times of Israel.
Iran minaccia: “Pronti a resistenza”. Ipotesi di attacco a Israele
E mentre cresce la tensione per un possibile attacco dell’Iran contro Israele in seguito all’uccisione del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, Naim Qassem, vice Segretario generale del gruppo islamista, ha avvertito che se Tel Aviv “volesse portare avanti un’incursione via terra” in Libano, ”le forze della resistenza sono pronte. Siamo preparati e pronti. Il nemico israeliano non raggiungerà i suoi obiettivi”.
‘‘Andremo avanti con il nostro percorso contro Israele”, ha detto Qassem in un discorso pubblico, il primo dall’uccisione di Hassan Nasrallah. “Vinceremo, proprio come abbiamo vinto nel nostro confronto con Israele nel 2006. Hezbollah continuerà a perseguire i suoi principali obiettivi nonostante gli attacchi aggressivi contro i civili in Libano e l’obiettivo di Israele di creare caos”.
Quindi l’attacco a Usa e Israele: “Le forze israeliane stanno uccidendo e commettendo massacri contro i civili in Libano e nella Striscia di Gaza. Gli Stati Uniti sono un alleato di Israele, fornendo sostegno militare illimitato: culturale, politico e finanziario”.
Hezbollah sceglierà il suo nuovo leader ”il prima possibile” e ”in base al meccanismo che abbiamo messo in atto” dopo l’uccisione di Nasrallah, ha annunciato Qassem. Ieri l’emittente al-Arabiya aveva riferito che il Consiglio della Shura di Hezbollah aveva scelto Hashem Safieddine come nuovo Segretario generale del movimento libanese. Qassem non ha confermato questa scelta. “Abbiamo perso un fratello, un padre, un leader”, ha poi aggiunto, offrendo le condoglianze alle famiglie di tutti coloro che sono stati uccisi nello stesso attacco aereo.
L’Iran starebbe quindi pianificando un attacco contro Israele, ha dichiarato alla Cnn un funzionario statunitense, spiegando che Usa e Israele stanno preparando difese congiunte per respingere un possibile attacco, del quale la fonte non ha specificato né di che tipo possa trattarsi e né quali preparativi l’esercito americano stia mettendo in atto.
L’Iran non lascerà senza risposta nessuno degli “atti criminali” di Israele, compreso l’omicidio del leader di Hezbollah, ha quindi affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanaani in una conferenza stampa. Il capo del consiglio per l’informazione del governo iraniano, Elias Hazrati, citato dall’agenzia di stampa Tasnim ha aggiunto che ”mostreremo la sconfitta di Israele alla gente del mondo”.
Hazrati ha aggiunto che ”le fondamenta di Hezbollah sono così solide che non c’è possibilità di interrompere il suo cammino. Hezbollah ha cacciato Israele dal Libano molte volte. Un terrorista che avrebbe dovuto essere arrestato ora ordina omicidi alle Nazioni Unite”, ha aggiunto riferendosi al premier israeliano Benjamin Netanyahu. ”Hezbollah non ha usato le sue armi e ora deve iniziare. La Repubblica islamica dell’Iran è a fianco del popolo del Libano e di Hezbollah, e noi usiamo tutta la nostra capacità per aiutare Hezbollah e il popolo del Libano”, ha aggiunto.
Teheran, ha tuttavia precisato che non ha intenzione di inviare proprie truppe in Libano o a Gaza per affrontare Israele. “Non c’è bisogno di inviare forze extra o volontarie della Repubblica islamica dell’Iran”, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanani durante una conferenza stampa, aggiungendo che le fazioni in Libano e nei Territori palestinesi “hanno la capacità e la forza per difendersi dall’aggressione”.
Raid in Yemen, Houthi: “Sarà guerra aperta”
Intanto non si fermano i raid di Israele. Nel mirino dell’Idf, dopo il Libano, anche lo Yemen dove, secondo il ministero della Sanità controllato dagli Houthi, ci sono stati 4 morti e 33 feriti nella città di Hodeidah.
Una fonte della sicurezza citata dall’emittente al-Hadath ha chiarito che Israele ha preso di mira una centrale elettrica della città in risposta agli attacchi missilistici degli houthi. Secondo alcuni media israeliani e fonti yemenite citate dall’emittente al-Mayadeen, sono stati colpiti anche l’aeroporto internazionale di Hodeidah e due serbatoi di carburante.
I ribelli sciiti yemeniti minacciano “una guerra aperta in risposta agli attacchi israeliani” nello Yemen occidentale. E’ il contenuto di una dichiarazione di Ali Al-Qahhoum, membro dell’ufficio politico di Ansar Allah (Houthi), al sito dell’emittente Al Jazeera. “Israele ha compiuto una nuova aggressione criminale contro le strutture civili in violazione della sovranità yemenita”, ha detto, sottolineando che “questi crimini non decadono e non impediranno allo Yemen di sostenere Gaza”.
Idf smentiscono nuovi raid su Beirut
Le Idf hanno invece smentito di aver condotto questa mattina un nuovo raid aereo contro il sobborgo di Dahiyeh alla periferia meridionale di Beirut in Libano, roccaforte di Hezbollah. La notizia del raid era stata riportata dai media libanesi, ma la stampa israeliana precisa ora che le esplosioni sarebbero state causate dal crollo di un palazzo che era stato danneggiato in un attacco precedente.
Sono almeno 105 le persone uccise negli attacchi israeliani di ieri e 359 i feriti, hanno reso noto le autorità libanesi, mentre ieri il primo ministro ha dichiarato che il conflitto in corso potrebbe aver già costretto circa un milione di persone ad abbandonare le proprie case in tutto il Paese.
Hamas: “Leader movimento in Libano ucciso in raid israeliano”
Intanto il leader di Hamas in Libano, Fateh Sherif Abu el-Amin, è stato ucciso insieme ad alcuni membri della sua famiglia in un attacco israeliano nel sud del Paese secondo quanto reso noto dal movimento islamista palestinese.
Hezbollah: “Comandante del sud Ali Karki morto in raid che ha ucciso Nasrallah'”
Hezbollah dal canto suo ha ufficialmente riconosciuto che Ali Karki, comandante del Libano meridionale del Partito di Dio, è stato ucciso insieme a Hassan Nasrallah nell’attacco israeliano di venerdì.
Katz: “Cessate il fuoco solo quando Hezbollah sarà allontanato da confine”
Israele non accetterà un cessate il fuoco in Libano senza una serie di condizioni, fra le quali l’allontanamento di Hezbollah dal confine settentrionale. Così in un messaggio del ministro degli Esteri israeliano Israel Katz trasmesso a oltre 25 suoi omologhi, come riporta l’emittente pubblica Kan.
Tra i Paesi destinatari del messaggio – riferisce Kan – figurano Germania, Gran Bretagna, Italia e Canada, ma la stessa comunicazione è stata recapitata anche ai ministri coinvolti nei colloqui per una possibile tregua. Katz sostiene che l’unica situazione accettabile per un cessate il fuoco vedrebbe Hezbollah allontanato dal confine con Israele e disarmato a nord del fiume Litani.
“Solo la piena attuazione di tutte le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu riguardanti il Libano porterà a un cessate il fuoco”, afferma Katz. “Finché ciò non accadrà, Israele continuerà le sue azioni per garantire la sicurezza dei suoi cittadini e il ritorno dei residenti del nord alle loro case”.
Media: “Israele alza livelli sicurezza in Cisgiordania”
Nel frattempo l’Idf ha alzato i livelli di allerta in Cisgiordania in vista delle festività ebraiche. Lo ha riferito il portale di informazioni israeliano Walla!, aggiungendo che, nonostante le minacce terroristiche, l’esercito israeliano sta operando in varie località della Cisgiordania.