A stroncare la vita di Gianfranco Callipari, 47 enne di Bianco deceduto presso l’Ospedale di Locri, non è stato un infarto.
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Questo il responso dell’autopsia in seguito al tragico decesso avvenuto domenica sera alle 21:07 dopo un intervento chirurgico alla mano destra.
Callipari era stato sottoposto infatti ad un intervento per ricollegare i tre tendini danneggiati in seguito alla caduta di un tubo di acciaio precipitatogli sulla mano.
L’esame autoptico effettuato martedì sera dall’equipe medico-legale nominata dal sostituto Procuratore Vincenzo Toscano e costituita dal medico-legale Pistininzi, dall’anatomopatologo Lio , dal cardiologo Vetrano e dal perito medico legale Barbaro, ha rivelato l’esito, a stroncare la vita dell’uomo non è stato un infarto improvviso come inizialmente si supponeva.
Subito dopo il decesso sono partite due indagini parallele, una richiesta dalla famiglia e alla quale stanno lavorando in piena sinergia i Carabinieri del Gruppo di Locri e il sostituto procuratore Toscano che ha scritto nel registro degli indagati i quattro medici che hanno avuto contatti con Callipari. La seconda invece è stata predisposta dal commissario dell’Asp Reggina e affidata all’ufficio “Rischio Clinico” diretto dalla Dott.ssa Delfino.
A detta dei familiari la morte deL 47enne sarebbe imputabile almeno ad un errore di valutazione. I medici infatti, secondo le parole del legale, avrebbero sminuito il problema e la gravità della ferita riportata.
Ripercorrendo le tappe dell’accaduto sembrerebbe inoltre che dentro la sala operatoria ci fossero il medico ortopedico, un infermiere ortopedico e due infermieri generici. L’anestesia locale sarebbe stata fatta dunque da uno di loro e non dall’anestesista, senza tener conto dell’incompletezza della cartella clinica.
Le indagini dunque proseguono, la Dottoressa Delfino incaricata dall’Asp, martedì mattina, avrebbe già ascoltato gli indagati: ortopedico, cardiologo, anestesista e chirurgo che in tempistiche differenti sarebbero entrati in diretto contatto con il malcapitato.
Nei prossimi giorni si attendono ulteriori esami, intanto i due bambini attendono il ritorno di un padre che non rivedranno più.
SARA FAZZARI