Tavernise (M5S) chiede provvedimenti urgenti per la riapertura dell’Ospedale di Praia a Mare: “I cittadini privati di un diritto fondamentale”
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Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle denuncia l’inerzia della struttura commissariale e chiede provvedimenti urgenti per garantire il pieno funzionamento del presidio ospedaliero, chiuso dal 2010 nonostante le sentenze del Consiglio di Stato.
Il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle, Davide Tavernise, ha presentato un’interrogazione al Presidente della Giunta regionale e Commissario ad Acta per la sanità, Roberto Occhiuto, per chiedere quali azioni intenda adottare per garantire la definitiva riapertura dell’Ospedale di Praia a Mare.
“La mancata attuazione delle sentenze del Consiglio di Stato e anni di inerzia – ha evidenziato Tavernise – privano i cittadini dell’alto Tirreno cosentino di un diritto fondamentale: l’accesso a cure adeguate e tempestive.”
L’ospedale, chiuso nel 2010 e declassato a Capt, è stato oggetto di una lunga battaglia legale da parte di cittadini e istituzioni locali. Il Consiglio di Stato ha stabilito più volte che la struttura deve essere ripristinata come Presidio Ospedaliero di Base, confermando questa disposizione anche con il “Decreto Sciabica” del 2017. Tuttavia, le decisioni restano inapplicate.
L’ultima ordinanza del Consiglio di Stato, emessa il 7 novembre 2024, ha persino nominato un nuovo Commissario ad acta per verificare la conformità delle azioni intraprese da Occhiuto con il DCA n. 198 del 12 luglio 2023 rispetto alle sentenze precedenti.
Una sanità in emergenza
Tavernise denuncia una situazione critica per l’ospedale di Praia a Mare:
- Grave carenza di personale medico, con appena due radiologi (uno in aspettativa), un pronto soccorso con un solo medico strutturato e due medici cubani a contratto.
- Strumentazioni inutilizzate, come la risonanza magnetica, acquistata cinque anni fa ma ancora sottoutilizzata.
- Reparto di Medicina con 20 posti letto, ma privo di attrezzature essenziali come ecocardiografo ed elettrobisturi.
- Ambulatori specialistici in sofferenza, con la mancanza di otorinolaringoiatra e pediatra.
Tutto ciò costringe i cittadini a viaggi estenuanti verso altre strutture, alimentando la mobilità passiva e causando un’enorme perdita economica per la sanità calabrese.
“La salute dei cittadini non può più aspettare”, conclude Tavernise, sollecitando la Regione ad adottare misure urgenti per ripristinare il pieno funzionamento dell’ospedale, nel rispetto delle sentenze e del diritto alla salute.