Pistole, fucili e anche un bazooka. L’ala militare del “locale” di ‘ndrangheta di Sant’Eufemia d’Aspromonte, colpita stamane da 65 arresti eseguiti dalla Polizia, disponeva di armi ad elevato potenziale offensivo, in parte sequestrate nel corso delle indagini, a cui gli indagati facevano riferimento durante i dialoghi intercettati dagli inquirenti.
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A loro era stata commissionata anche la fabbricazione di un ordigno esplosivo da parte di alcuni esponenti del clan Gallico di Palmi (RC) che intendevano utilizzarlo per distruggere o danneggiare gravemente l’abitazione storica loro confiscata e destinata ad ospitare la nuova sede del commissariato di Polizia del luogo.