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14 Mag 2025, Mer

Nonostante le immagini spesso restituiscano aule semivuote sia a Montecitorio che a Palazzo Madama, i dati ufficiali parlano chiaro: tra i più assidui frequentatori del Parlamento figurano proprio diversi parlamentari eletti in Calabria. Lo rivelano i numeri aggiornati al 31 marzo, relativi alle presenze in Aula e alla partecipazione alle votazioni.

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A svettare su tutti sono i senatori Fausto Orsomarso (FdI) e Tilde Minasi (Lega), veri e propri “stakanovisti” con rispettivamente il 99,36% e il 99,24% di presenze alle votazioni. Segue da vicino il forzista Mario Occhiuto, con il 98,38% di presenze, e ottimi risultati sono registrati anche da Ernesto Rapani (FdI) e Nicola Irto (Pd), entrambi oltre il 97%.

Tra i deputati, buone performance anche per Roberto Scarpinato (M5S), eletto nel proporzionale in Calabria, che ha partecipato all’83,40% delle votazioni.

Non mancano, però, le giustificazioni istituzionali. È il caso della sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro (FdI) e del presidente della Commissione Bilancio della Camera Giuseppe Mangialavori (FI), entrambi con una presenza effettiva superiore al 90% malgrado i numerosi impegni istituzionali.

Tra i “guardiani” del Parlamento viene annoverato anche Alfredo Antoniozzi (FdI), con oltre l’85% di presenze, seguito da Anna Laura Orrico (M5S, 81,86%) e Federico Cafiero De Raho (M5S, 80,55%). Più indietro, ma comunque sopra il 70%, si posiziona Domenico Furgiuele (Lega) con il 79,71%.

Scendendo in classifica, troviamo Vittoria Baldino (M5S) e Simona Loizzo (Lega), rappresentanti calabresi rispettivamente con il 79,1% e il 72,72% delle presenze. Male invece Riccardo Tucci (M5S, 65,24%) e Nicola Stumpo (Pd, 60,87%).

Fanalini di coda della graduatoria due deputati di Forza Italia: Giovanni Arruzzolo con il 57,75% e Francesco Cannizzaro, che si ferma al 47,96%. Quest’ultimo, coordinatore regionale azzurro, giustifica la scarsa presenza con l’intensa attività sul territorio, tra incontri con amministratori, imprese e lavoratori.

Il bilancio complessivo offre uno spaccato articolato della rappresentanza calabrese: c’è chi vive l’impegno parlamentare con costanza, chi è diviso tra Roma e incarichi istituzionali, e chi invece sembra relegare l’Aula a un ruolo secondario. Ma al di là dei numeri, resta centrale la questione dell’efficacia: essere presenti non sempre equivale a produrre risultati concreti per il territorio. E su questo, forse, si gioca la vera partita della rappresentanza parlamentare.