Crescono dell’8% le presenze rispetto al 2024. Coldiretti: «In aumento enoturismo, oleoturismo e turismo esperienziale. Un’opportunità per borghi e aree interne».
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La Calabria si riscopre meta ideale per una Pasqua all’insegna del turismo sostenibile, della natura e delle tradizioni rurali. A trainare la crescita è il settore agrituristico, che registra un aumento delle presenze dell’8% rispetto allo scorso anno, complice anche il lungo ponte tra Pasqua e 25 aprile.
«I numeri sono incoraggianti – commenta Vincenzo Abbruzzese, presidente di Terranostra Calabria e imprenditore agrituristico –. Le prenotazioni ci sono, e anche la presenza di turisti italiani è significativa. Ovviamente, resta l’incognita del meteo e la tendenza alle prenotazioni last minute con cancellazione flessibile, che rendono difficile avere un quadro definitivo in anticipo».
Ma un dato è certo: i turisti non arrivano più in Calabria solo per il mare. La vera novità è rappresentata dalla voglia di vivere esperienze autentiche a contatto con la natura e le tradizioni locali. Dagli agriturismi che offrono percorsi di degustazione e laboratori gastronomici, alle attività di yoga tra gli ulivi, fino ai corsi di cucina e alle visite guidate nelle aziende agricole: il turismo rurale calabrese si rinnova e attrae un pubblico sempre più vasto e curioso.
«L’agriturismo – prosegue Abbruzzese – ha la capacità di collegare mondo agricolo e accoglienza, diventando un canale privilegiato per promuovere i territori e le produzioni locali. I nostri soci stanno puntando molto su questa sinergia, e ciò si traduce in una mappa ricca di proposte, tutte diverse e complementari tra loro».
Non solo relax: cresce il turismo esperienziale
In forte espansione l’enoturismo, con cantine aperte e degustazioni tra i filari, ma anche forme più recenti come il birraturismo, l’oleoturismo e il turismo caseario. Aumentano le richieste per scoprire da vicino i segreti della produzione di formaggi, olio e birre artigianali, valorizzando l’interazione diretta con i produttori.
Questa tendenza aiuta anche a destagionalizzare i flussi turistici, offrendo nuove prospettive economiche a borghi e zone interne spesso escluse dai circuiti tradizionali.
«Lo sviluppo del turismo rurale è una straordinaria occasione di crescita per tutta la regione – conclude Abbruzzese –. Oltre a generare occupazione, valorizza l’identità locale, preserva la biodiversità e rappresenta un argine allo spopolamento. L’agriturismo è ormai il simbolo di un turismo consapevole e autentico, che racconta la Calabria vera. E il legame tra agricoltura e ospitalità deve continuare ad essere il nostro punto di forza».