Grande partecipazione al Palazzo della Cultura di Locri per il terzo incontro promosso dall’Archeoclub di Locri e dal Lions Club International: arte, storia e diritto si intrecciano attorno al destino della celebre statua conservata a Berlino.
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Martedì 22 aprile, il Palazzo della Cultura di Locri ha ospitato con grande successo il terzo incontro del ciclo culturale promosso dall’Archeoclub di Locri in sinergia con il Lions Club International di Gerace Monasterace Kaulon e Branch Siderno Riviera dei Gelsomini.
Tema dell’evento: “La Persefone, una regina contesa. Parliamone.” Un titolo emblematico per una serata che ha rappresentato un’immersione affascinante tra mito, arte, riflessione giuridica e identità territoriale.
Ad aprire i lavori, i saluti istituzionali del sindaco di Locri Giuseppe Fontana, affiancato dai rappresentanti delle associazioni promotrici. Hanno introdotto il tema Nicola Monteleone, presidente dell’Archeoclub, e Adele Careri, presidente del Lions Club di Gerace.
Cuore pulsante dell’incontro è stato il suggestivo monologo di Persefone, tratto dall’opera “La Persefone di Berlino”, interpretato dalla giovane danzatrice Siria Ierinò della scuola Elite Danza di Roccella Ionica, diretta da Roberta Franco. Una performance intensa e carica di pathos, capace di restituire voce e modernità a un mito senza tempo.
La serata è proseguita con gli interventi degli avvocati Carlo Tropiano e Paolo Gemelli, dello storico Natino Aloi e di Pino Macrì, autore di un’approfondita ricognizione storica sull’origine della statua. A chiudere, una toccante lettura interpretativa di Luisa Coluccio.
L’incontro si inserisce in un più ampio progetto di valorizzazione del patrimonio archeologico della Locride. Obiettivo: costruire un’azione culturale e giuridica che punti a riconoscere l’appartenenza della Persefone al territorio di Locri, oggi conservata presso un museo berlinese.
Un patrimonio identitario conteso tra Locri e Taranto, ma che – come sottolineato dagli organizzatori – merita di essere tutelato e valorizzato nel contesto di un percorso condiviso, che coinvolga amministrazioni, studiosi, giuristi e cittadini.
L’auspicio? Un’azione diplomatica e istituzionale che possa, un giorno, riportare la Persefone a casa. Un sogno forse ambizioso, ma che si nutre di passione, documentazione e memoria collettiva.