Tra sfide ingegneristiche, rischi ambientali e polemiche, il progetto divide l’opinione pubblica e attira l’attenzione globale.
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Il Ponte sullo Stretto di Messina, destinato a diventare il ponte sospeso più lungo del mondo, continua a sollevare interrogativi e polemiche, sia in Italia che all’estero. Il portale statunitense “GEOallday”, con oltre 1,1 milioni di follower su Instagram, ha recentemente pubblicato un video dettagliato che analizza le difficoltà tecniche e politiche legate alla costruzione di questa ambiziosa opera.
Attraverso grafiche animate e mappe dettagliate, il team di “GEOallday” si interroga: «What’s stopping Italy from building a bridge here?» (Cosa impedisce all’Italia di costruire un ponte qui?). Tra i principali ostacoli evidenziati, ci sono i rischi sismici derivanti dalla posizione del ponte su una faglia tra le placche tettoniche africana ed eurasiatica, che ha causato, nel 1908, un terremoto devastante di magnitudo 7.1. A questo si aggiungono le sfide legate alle forti correnti dello Stretto, che raggiungono velocità di 120 km/h, rendendo il progetto ingegneristicamente complesso e costoso.
Nonostante le perplessità, il governo italiano sembra deciso a procedere con il progetto, rilanciato recentemente dal Ministro Matteo Salvini. Tuttavia, critiche non mancano: “A waste of public funds or even benefit the Italian mafia” (Uno spreco di fondi pubblici o addirittura un vantaggio per la mafia italiana), accusa il video, riportando i timori emersi nel dibattito nazionale.



Dubbi sull’impatto ambientale
Anche l’Europa osserva con attenzione. Restano da chiarire punti chiave come l’approvazione del progetto in sede comunitaria e i costi definitivi dell’opera. Inoltre, la Commissione Via-Vas del Ministero dell’Ambiente ha espresso un parere negativo relativo alla tutela di siti naturali protetti, come le aree ZPS dei Monti Peloritani e la Costa Viola, ritenendo necessarie misure di compensazione per evitare impatti irreversibili sull’ecosistema.
Il braccio di ferro legale
Intanto, il progetto è al centro di uno scontro legale. Il ricorso delle amministrazioni di Villa San Giovanni e Reggio Calabria contro il parere favorevole della Commissione Via-Vas ha subito una battuta d’arresto dopo la rinuncia dei ricorrenti alla fase cautelare, come precisato dall’Ad della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci. La decisione definitiva del TAR è ora rinviata a una nuova udienza di merito.

Un’opera tra visioni e incognite
Mentre si discute se il 2025 potrà essere “l’anno del ponte”, restano aperti interrogativi sul reale impatto economico e ambientale del progetto, e sulla capacità dell’Italia di portare a termine un’infrastruttura di tale portata. Un ponte che promette di diventare un simbolo, ma che rischia anche di rappresentare tutte le contraddizioni del Paese.