Il ministro delle infrastrutture arriva nel porto di Gioia Tauro puntuale e con le idee chiare. Lo scalo gioiese è da qualche anno in profonda crisi, le movimentazioni calano di anno in anno e rispetto agli altri porti del mediterraneo. Va presa una scelta e pare che il ministro voglia porre nell’incontro di questo pomeriggio un àut-àut al gestore Mct. Ultimatum lanciato se non invertono la rotta: il governo è pronto a revocare le concessioni al gestore. «Ci sono responsabilità, nella convenzione che è stata stipulata c’erano degli impegni seppur di principio di investimenti che non sono stati fatti. Abbiamo incontrato questi interlocutori la settimana scorsa, abbiamo dato un ultimatum, un mese. In questo mese ci devono dare delle risposte chiare, se non ci venissero date le risposte chiare in termini di investimenti significa che dovremo intervenire con una revoca graduale delle concessioni.
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Non c’è alternativa, abbiamo già investitori che bussano alla porta al governo, se quelli che già ci sono e hanno le concessioni non vogliono rispettare gli investimenti promessi, evidentemente revocandole gradualmente le daremo ad altri e penso – ha concluso il ministro – che rilanceremo il porto di Gioia Tauro».
Dopo una breve conferenza stampa, approntata sul ponte di comando, il responsabile del dicastero ai Trasporti si è intrattenuto con l’equipaggio della “Diciotti”, salita all’onore delle cronache qualche mese fa, quando era stata bloccata nel porto di Catania con un centinaio di immigrati del corno d’Africa. Gli ufficiali di Plancia hanno fatto capire come funziona questo complesso mezzo salva vita.
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