L’estate del 2016 rischia di essere ricordata come quella del ritorno dei turisti, con il boom di presenze in molte regioni del sud , ma non per la Calabria, ferma a un misero più 5%. l’osservatorio nazionale di
federturismo ha provato fare una prima stima in attesa dei dati definitivi, se dovessero trovare conferma sarebbe un mezzo fallimento . Se città come Napoli, Palermo e Bologna vanno a gonfie vele con presenze aumentate dal 10 al 15% rispetto lo scorso anno, non si può dire lo stesso per Reggio Calabria nonostante avesse una forte attrattività culturale con riapertura del museo nazionale dove sono tornati a splendere i Bronzi. per il turismo balneare le cose vanno peggio.I dati consolidati dell’ISTAT ci dicono che gli stranieri scelgono la Calabria come meta finale, è la provincia di Vibo a fare il pienone. mentre gli italiani scelgono la provincia di Cosenza, ma quest’ultimo caso, il fattore “mare sporco” incide notevolmente sull’andamento della stagione, a seguire, Catanzaro, Crotone e Reggio Calabria. il 90% dei visitatori sceglie la costa e solo il 3,1% sceglie la montagna.
l’instabilità del sistema turistico avviene in assenza complessiva di strategia e di marketing, e strumenti efficaci che possa far decidere in tempi stretti il riposizionamento sui mercati internazionali. se nel 2014 si è registrato un boom di presenze di russi polacchi e tedeschi è perché nel 2013 sono state messe in campo strategie tradotti in accordi con tour operator di quei paesi. il 2016 invece sarà ricordato come la stagione in cui la Calabria è stata assente nei grandi circuiti mediatici. Nessuna campagna pubblicitaria su riviste , radio , giornali e tv, solo presenze istituzionali alle fiere internazionali ormai diventate utili a chi le organizza. il 34% del turismo straniero sceglie città di interesse culturale. L’ultima polemica di ferragosto sul bando degli eventi culturali ha fatto toccare il fondo. una lite di condominio per assicurarsi le poche risorse pubbliche rimaste, poco più di 5 milioni di euro. ci chiediamo come sarebbero stati paesi come Roccella Jonica con le rassegne jazz e città come Cosenza per invasioni , senza “visionari” come Sisinio Zito, Giacomo Mancini . Oggi si spera in Ryanair, la compagnia area low cost , diventa più utile ai calabresi che vogliono andare all’estero che agli stranieri che vogliono venire in Calabria. per cambiare le cose bisogna pensare in grande e osare.
Continua....