Manifestanti e istituzioni locali si oppongono al primo progetto di turbine eoliche nel Golfo di Squillace. La vicesindaca di Catanzaro, Iemma, avverte: «La Calabria non è terra di conquista».
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Un sit-in di protesta ha animato oggi il litorale di Squillace Lido, dove centinaia di persone si sono ritrovate per opporsi al progetto di un parco eolico offshore nel Golfo di Squillace. La manifestazione, culminata con un simbolico tuffo in mare, è stata organizzata per denunciare il rischio che il progetto – il primo di molti previsti per l’area – rappresenta per gli ecosistemi marini e per l’economia turistica locale.
Durante il raduno, la vicesindaca di Catanzaro, Giusi Iemma, ha preso posizione contro la proposta, dichiarando: «Non siamo contrari alle energie rinnovabili, ma questo progetto entra in conflitto con la nostra visione di sviluppo sostenibile per la costa. La Calabria non sarà una terra di conquista». Le preoccupazioni principali riguardano l’impatto ambientale delle turbine eoliche e dei cavidotti che, secondo il sindaco di Squillace, Enzo Zofrea, «potrebbero danneggiare irreparabilmente il territorio e le spiagge, compromettendo la nostra economia turistica».
Anche diverse associazioni ambientaliste e sindaci dell’entroterra, tra cui i primi cittadini di Petrizzi e Amaroni, hanno espresso la loro opposizione, definendo il progetto «uno scempio» per l’ambiente. «I nostri territori hanno già dato abbastanza e ora è il momento di difendere il nostro patrimonio naturale», hanno affermato Luigi Ruggero e Giulio Santopolo, rappresentanti locali.
Angela Maida, in rappresentanza di Italia Nostra Soverato-Chiaravalle, ha ribadito l’importanza di un approccio più equo e rispettoso delle risorse: «Chiediamo che le energie rinnovabili siano distribuite equamente e che si sfruttino le superfici già disponibili, senza compromettere ulteriormente il nostro suolo e i nostri ecosistemi».