Uno stop ai progetti Sprar e il recupero dei contributi erogati a causa di irregolarità di gestione, è quanto ha deciso il Ministero dell’Interno in relazione al Comune di Riace. Le ispezioni, effettuate da parte dei funzionari del dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione, sono cominciate a Luglio 2016 proseguendo nel 2017 per concludersi nel 2018. Rivelavano un anomalia riguardante degli immobili che non venivano registrati o che venivano messi in regola in maniera tardiva e la gestione concernente l’utilizzo dei bonus, stando a quanto scritto nel documento, i pocket money che erano nella possibilità degli ospiti di Riace. La prefettura di Reggio Calabria, nelle visite del 14 e del 16 Maggio di quest’anno rilevavano inoltre che i migranti spendevano solo negli esercizi vicini all’entourage di Lucano. Le conclusioni del Ministero, ponderato “il protrarsi di modalità gestionali non considerate conformi alle regole” ha stabilito la revoca dei benefici al Comune di Riace e l'”eventuale recupero di contributi già erogati per la cui determinazione si dovrà attendere l’esito dei procedimenti in corso “. Al servizio centrale è stata inoltre inviata richiesta di procedere al trasferimento dei migranti e il Comune di Riace è stato chiamato a definire le somme da restituire entro 60 giorni dall’uscita di quest’ultimi.
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MARCELLA MESITI|redazione@telemia.it