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Gioiosa Jonica, 9 luglio 2018

 

LA CASA CIRCONDARIALE DI LOCRI SI APRE AL TERRITORIO E PRESENTA UNA DELLE MOLTEPLICI POSITIVITA’ CHE LA STANNO FACENDO EMERGERE COME “ECCELLENZE” DEL SETTORE IN ITALIA.

 

SI APRONO QUINDI LE PORTE DELLA CASA CIRCONDARIALE DI LOCRI VENERDI’

13 LUGLIO PER FAR USCIRE E FAR VEDERE AL PUBBLICO, A PALAZZO AMADURI DI GIOIOSA JONICA, ALLE ORE 10,00, I CAPOLAVORI IN CERAMICA E PITTURA PRODOTTI DAI DETENUTI CHE HANNO PARTECIPATO ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO “TERRE DELLE GINESTRE” CONCORDATO E PIANIFICATO DALL’ASSOCIAZIONE ZEFIROART CON LA DIREZIONE DELLA CASA CIRCONDARIALE, PATROCINATA DAL COMUNE DI GIOIOSA JONICA E CONDIVISA A SUO TEMPO DALLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI.

 

LA DIRETTRICE PATRIZIA DELFINO: “GIUSTIZIA E’ ANCHE RIEDUCARE CON UMANITA’.”

 

NON SOLO ESPIAZIONE DELLA PENA IN CONDIZIONI DI DISCIPLINA E DI RISPETTO DELLA DIGNITA’ UMANA, MA ANCHE E SOPRATUTTO ARTE, CULTURA, LAVORO, LIBERA ESPRESSIONE DELLA CREATIVITA’ E DEL TALENTO QUALE BASE DELL’AZIONE RIEDUCATIVA E DI RECUPERO DEI VALORI FONDAMENTALI DELLA VITA.

 

PARTECIPERANNO ANCHE IL VESCOVO MONS. FRANCESCO OLIVA ED IL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DI LOCRI RODOLFO PALERMO.

 

“In questo progetto” dice Carmela Salvatore, Presidente dell’Associazione Zefiroart “approvato dalla Direzione della Casa Circondariale e sostenuto dal Comune di Gioiosa Jonica, l’obiettivo prioritario è stato quello di offrire ai detenuti, attraverso la creazione all’interno del carcere di un corso trimestrale di manipolazione dell’argilla e di decorazione, quindi una concreta opportunità per riallacciare i legami con il mondo esterno grazie allo svolgimento di attività creative e altamente formative.

Nell’ambito di questa iniziativa i detenuti che si sono iscritti ed hanno fattivamente partecipato, hanno avuto l’opportunità di vivere uno spazio adibito a laboratorio, prendendo parte anche a tutte quelle attività necessarie per giungere all’allestimento della mostra dell’artigianato dalla manipolazione della materia, allo studio della forma,alla creazione del design, alla decorazione finale. integrando cosi le discipline curricolari.”

 

A sua volta la Direttrice della Casa Circondariale Dott.ssa Patrizia Delfino ha motivato ulteriormente l’azione della Amministrazione Penitenziaria “Certamente punire chi ha sbagliato è un bisogno di Giustizia, una sorta di debito da pagare alla società; un deterrente.

Ma sono fermamente convinta che se è necessario punire chi ha commesso dei reati ciò deve avvenire nel rispetto dei diritti della persona umana. Occorre dare fiducia a chi con umiltà riconosce i propri errori ed intende riabilitarsi, a chi intende perseguire la strada della legalità abbandonando quella che lo aveva portato a violare i valori commettendo dei reati. Per me recuperare una persona che ha sbagliato significa dare certezza alla pena, ridurre la recidiva, in una parola fare sicurezza pubblica. Il carcere può fare “sicurezza pubblica” solo se si riesce a convincere i detenuti a cambiare percorso di vita ed abbandonare lo stile di vita che li ha portati a violare i valori della convivenza civile scegliendo quindi la via della legalità.

 

Numerose solo le esperienze messe a punto all’interno del carcere di Locri, con l’obiettivo di favorire il recupero e la risocializzazione delle persone detenute offrendo loro occasioni per imparare un mestiere, per acquisire competenze da spendere una volta liberi. Tra le iniziative di rilievo, oltre quella che presenteremo a Palazzo Amaduri con l’Associazione Zefiroart ed il Comune di Gioiosa Jonica, vi è stato il progetto “ falegnami di Fede” grazie al quale i detenuti hanno realizzato all’interno della falegnameria dell’istituto banchi e portoni per la Chiesa di Merici di Gerace; i banchi della Cappella dell’Ospedale di Locri. Le spese sono a carico della Diocesi di Locri/Gerace; il progetto “i colori della legalità” grazie al quale i detenuti a titolo di volontariato hanno ritinteggiato le aule del Tribunale di Locri, il luogo dove erano stati condannati. Con queste ed altre iniziative i detenuti, scegliendo di svolgere gratuitamente lavori per la collettività hanno dimostrato in maniere concreta di voler proseguire la strada del recupero del riscatto verso la società e di voler ripartire verso una vita nuova lontana dagli ambienti che li hanno fatti delinquere.

Infine e non è cosa da poco, i detenuti possono effettivamente lavorare all’interno dell’Istituto con tanto di contratto di lavoro a norma e con tutte le garanzie e le coperture assicurative e previdenziali di legge”.

 

PROGETTO “TERRE DI GINESTRE”

Palazzo Amaduri, venerdì 13 luglio 2018 ore 10,00 Convegno ed esposizione manufatti in ceramica e pittura.

Attività artistiche e di laboratorio presso l’Istituto Penitenziario di Locri.

 

Programma:

Dopo la proiezione di un breve video interverranno:

– Carmela Salvatore, Presidente Zefiroart

– Salvatore Fuda, Sindaco di Gioiosa Jonica;

– Lorena Bruzzese, psicopedagogista;

– Patrizia Delfino, Direttrice Casa Circondariale di Locri;

– Angela Marcello, Responsabile UEPE (Ufficio Esecuzione Penale

Esterna) di Reggio Calabria;

– Mons. Francesco Oliva, Vescovo della Diocesi Gerace-Locri;

– Rodolfo Palermo, Presidente del Tribunale di Locri.

 

Al termine saranno consegnati lavori omaggio all’Amministrazione Comunale, consistente in 20 piastrelle in ceramica 15×22 cm con logo stilizzato, anche questi realizzati dai detenuti della Casa Circondariale di Locri.

L’allestimento dei prodotti realizzati si articolerà lungo l’androne d’entrata fino alla sala delle Cerimonie.

 

Nota a cura di Vincenzo Logozzo