Una raffineria clandestina di cocaina nascosta tra i campi della Piana di Gioia Tauro. È quanto hanno scoperto i Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, durante un’operazione condotta nel territorio di Rizziconi, in provincia di Reggio Calabria. Il blitz ha permesso di individuare un casolare apparentemente abbandonato, ma in realtà trasformato in un sofisticato laboratorio chimico destinato alla lavorazione di stupefacenti.
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All’interno della struttura, i militari hanno rinvenuto oltre 100 chilogrammi di cocaina purissima, suddivisi in panetti e accuratamente occultati in un’intercapedine del sottotetto, nascosta e sigillata con materiale murario. Secondo le prime stime degli inquirenti, la sostanza, una volta tagliata e immessa nel mercato illecito, avrebbe potuto generare un giro d’affari di oltre tre milioni di euro. Un quantitativo imponente, che testimonia la portata dell’organizzazione dietro la raffineria.
Il casolare ospitava non solo lo stoccaggio della droga, ma anche un vero e proprio laboratorio chimico, attrezzato con forni ad alta temperatura, strumenti di precisione, composti chimici, tute protettive e mascherine. Un assetto strutturato e professionale che fa pensare a un’attività stabile, destinata alla raffinazione e al confezionamento della cocaina da distribuire su larga scala. La posizione dell’immobile, defilata ma strategicamente vicina a importanti vie di comunicazione, rendeva il sito ideale per operazioni illecite al riparo da occhi indiscreti.
L’intervento si inserisce nel più ampio dispositivo di controllo del territorio messo in atto dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, che negli ultimi mesi ha intensificato l’azione di contrasto al traffico di stupefacenti, con particolare attenzione alla zona della Piana, storicamente esposta alla pressione delle cosche e alle infiltrazioni del narcotraffico.
Le indagini proseguono per individuare i responsabili e ricostruire la rete di complicità che ha permesso la realizzazione e il funzionamento della raffineria. L’ipotesi investigativa è che il laboratorio possa essere parte di una filiera criminale con ramificazioni non solo locali ma anche internazionali. Come sempre, si ricorda che ogni persona eventualmente coinvolta è da considerarsi presunta innocente fino a sentenza definitiva di condanna.
Capitano Nicola De Maio Comandante Compagnia CC di Gioia Tauro (RC)