Gio. Nov 7th, 2024

Il 23 settembre scorso è stata portata in Consiglio Comunale l’adozione del Piano Strutturale Comunale (PSC) di Roccella Ionica, dopo oltre 40 anni dall’adozione del precedente Piano Regolatore Generale (PRG) e più di 20 anni di travagliato iter amministrativo. Il nuovo piano segna una tappa importante, ma allo stesso tempo controversa, nella storia urbanistica della città.

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In un manifesto affisso per le vie della città, il gruppo di minoranza “Roccella in Comune – Prima le Persone” ha espresso dure critiche verso il nuovo PSC, evidenziando la mancanza di confronto con i cittadini e sottolineando l’impatto fiscale negativo sui proprietari terrieri.

Il PRG, nato negli anni ‘80 con previsioni di crescita della popolazione irrealistiche (fino a 20.000 abitanti) e con ipotesi di edificabilità dell’intero territorio comunale, si era rivelato inefficace. La sua applicazione aveva lasciato il territorio di Roccella in gran parte non edificabile, ma con i proprietari terrieri costretti a pagare ICI prima e IMU poi, come se i loro terreni fossero edificabili, cosa che nella realtà non si è mai verificata. Questi costi fiscali gravavano su chi possedeva terreni inseriti nel piano, senza la possibilità di sfruttare realmente il potenziale edificabile.

Il nuovo PSC è nato con altrettante complessità. Fin dalla scelta iniziale di associarsi al Comune di Nardodipace, che ha rallentato e complicato l’iter di sviluppo, si è poi arrivati a una visione più modesta di crescita: la previsione demografica è stata ridotta a 13.000 abitanti, con conseguente drastica diminuzione della volumetria edificabile prevista. Questo ha comportato un impatto negativo per i proprietari dei terreni inclusi nel precedente PRG, che si sono trovati a pagare tasse elevate per decenni, senza che il loro terreno potesse acquisire il valore edificabile prospettato. Inoltre, la delibera della Giunta Comunale del 27 giugno 2023 ha ulteriormente innalzato il valore minimo dei terreni, causando un aumento delle imposte da pagare.

Sviluppo limitato e potenziamento dell’area Porto

Il PSC punta in particolare sul potenziamento dell’area intorno al Porto, favorendo i terreni sovrastanti la zona portuale. Questa scelta ha ulteriormente evidenziato le disparità tra i proprietari di terreni inclusi nel piano di sviluppo e quelli esclusi, che hanno visto i loro terreni bloccati, non vendibili se non al valore di terreni agricoli. La prospettiva di edificare rimane ancora oggi un miraggio per molti, a causa di normative vincolanti che subordinano la progettazione edilizia all’approvazione di ulteriori piani e regolamenti.

Il PSC come piano di indirizzo e i limiti delle nuove disposizioni

Il nuovo piano non permette ancora la costruzione, nemmeno nelle zone A e B. Anche gli interventi di recupero di edifici dismessi risultano difficoltosi per l’assenza di spazi destinati a parcheggi. L’adozione del PSC non ha dunque portato a una semplificazione normativa, lasciando ai responsabili comunali la discrezionalità di decidere se concedere o meno autorizzazioni per nuovi edifici.

Richiesta di maggiore partecipazione pubblica e trasparenza

La controversia principale che emerge è la mancanza di una reale partecipazione pubblica. La gestione del territorio, considerata una delle funzioni istituzionali più importanti dell’amministrazione locale, avrebbe richiesto un coinvolgimento ampio e democratico, con consultazioni aperte a tutti i cittadini, ai proprietari terrieri e alle diverse categorie professionali, tra cui ingegneri, architetti, geometri e imprenditori del settore edile. La pianificazione urbanistica, sottolineano alcuni, non può essere decisa esclusivamente negli uffici tecnici o politici, ma deve essere il frutto di un confronto aperto e trasparente con la cittadinanza.

Il PSC, nella sua forma attuale, rappresenta più un indirizzo di sviluppo che una soluzione definitiva ai problemi urbanistici del Comune di Roccella Ionica. Resta da vedere se, con il passare del tempo, l’amministrazione comunale apporterà modifiche o promuoverà confronti più aperti per garantire una maggiore equità e coinvolgimento della comunità locale.