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21 Apr 2025, Lun

San Luca: Klaus Davi attacca lo scioglimento della Fondazione Alvaro, “scelta politica e inefficace”

San Luca torna al centro del dibattito politico e istituzionale con parole forti del giornalista Klaus Davi, che interviene duramente sul recente scioglimento della Fondazione Corrado Alvaro, definendolo “una scelta puramente politica, che nulla ha a che vedere con il ripristino della legalità”. Secondo Davi, il provvedimento adottato dal Viminale sarebbe l’ennesima dimostrazione di un doppio standard nei confronti dei piccoli comuni del Sud, trattati con eccessivo rigore rispetto a realtà più grandi e potenti.

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«Di fronte a episodi ben più gravi – afferma il giornalista – lo stesso Ministero degli Interni ha mostrato infinita comprensione. Nel caso di San Luca, invece, tutto il moralismo è stato tirato fuori. Facile esercitarlo con una comunità di 5.000 anime, molto più difficile farlo con città come Bari, Reggio Calabria o l’intoccabile Milano». Davi rivela anche retroscena di tensioni interne al governo, parlando di un acceso confronto sul tema tra i ministri Lollobrigida e Piantedosi, sedato solo dall’intervento della premier Giorgia Meloni.

Le immagini che vediamo parlano chiaro, sostiene Davi, che richiama anche le recenti conclusioni della Commissione parlamentare Antimafia. La Commissione, nella sua relazione sulla missione svolta a San Luca il 19 e 20 giugno 2024, approvata all’unanimità il 26 febbraio scorso e firmata dalla presidente Chiara Colosimo, ha definito “fallimentare” la gestione commissariale del Comune, alimentando uno scontro istituzionale senza precedenti. «Tanta è la sfiducia – continua Davi – che si è perfino ipotizzata la candidatura di componenti della stessa Commissione per permettere finalmente il ritorno al voto democratico».

Ma le critiche non si fermano alla sfera politica. Klaus Davi denuncia con amarezza anche il degrado delle strutture sportive locali, simbolo di promesse mancate. «A San Luca, uno dei comuni più poveri d’Italia, si attendono ancora la ristrutturazione di un bagno per disabili e l’adeguamento di alcune porte antipanico fuori norma, che impediscono l’accesso ai tifosi. È lo stesso campo di calcio inaugurato nel 2017 con la partita tra i magistrati calabresi e la Nazionale Cantanti, alla presenza di tv e media nazionali. Quel giorno fu celebrato un progetto di educazione alla legalità finanziato dallo Stato. Oggi quello stesso Stato fa pagare il prezzo a 300 bambini, impedendo loro di accedere a quegli stessi campetti. Una logica che sfugge».

Il giornalista chiude con una riflessione sul futuro del Paese, legandosi alla campagna referendaria imminente sulla separazione delle carriere in magistratura. Davi sottolinea come il Sud sarà decisivo nell’orientare il risultato, ma avverte: «Sarà difficile chiedere il consenso ai cittadini dopo aver stigmatizzato interi territori come mafiosi con strumenti che si sono rivelati inefficaci. Nell’epoca della comunicazione istantanea, messaggi sommari penalizzano anche le cause più giuste. E i cittadini, alla fine, non distinguono più».