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13 Feb 2025, Gio

Sanità calabrese in crisi: 304 milioni di euro spesi per curare i cittadini fuori regione

La mobilità passiva aumenta, evidenziando le gravi carenze del sistema sanitario locale. Dal 2026 si aggiungeranno i costi arretrati, aggravando ulteriormente il bilancio regionale.

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La sanità calabrese si trova nuovamente al centro del dibattito per un dato allarmante: nel 2024, la regione ha speso 304 milioni di euro in mobilità passiva, cioè per far curare i propri cittadini in altre regioni d’Italia. Questo rappresenta un aumento significativo rispetto ai 252 milioni spesi nel 2023.

Nonostante il governo abbia destinato alla Calabria oltre 4 miliardi di euro dal fondo sanitario indistinto nel 2024, al netto della mobilità passiva, nelle casse regionali sono confluiti 3,7 miliardi di euro, con un incremento di quasi 100 milioni rispetto all’anno precedente. Tuttavia, il saldo passivo rimane elevato, mitigato solo parzialmente da una mobilità attiva di 31 milioni di euro, derivanti dalle cure offerte dal sistema sanitario calabrese a cittadini di altre regioni.

Un futuro incerto
Dal 2026, la Calabria dovrà iniziare a sostenere i costi arretrati della mobilità passiva, legati a una moratoria approvata nel 2021. Questo potrebbe aggravare ulteriormente il deficit sanitario, riducendo le risorse disponibili per migliorare i servizi sul territorio.

Un segnale di sfiducia
I dati confermano una realtà preoccupante: molti calabresi preferiscono rivolgersi a strutture sanitarie fuori regione per ricevere cure adeguate, evidenziando le carenze del sistema locale. La crescente spesa per la mobilità passiva non rappresenta solo un problema economico, ma anche un chiaro indicatore di sfiducia verso le strutture sanitarie regionali.

La situazione richiede interventi strutturali urgenti per migliorare i servizi sanitari in Calabria e invertire questa tendenza negativa, garantendo ai cittadini cure di qualità nella propria regione.