Liste d’attesa infinite, ospedali in crisi e migrazione sanitaria in aumento: il PD Calabria chiede interventi urgenti
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Il Partito Democratico Calabria ha organizzato un incontro per affrontare le gravi criticità del sistema sanitario regionale, con un focus particolare sulla situazione degli ospedali e dei servizi di emergenza. La Calabria si trova in una condizione di piena emergenza, con liste d’attesa interminabili e un sistema ospedaliero al collasso.
Uno dei dati più preoccupanti riguarda l’aumento dei costi della migrazione sanitaria: sempre più calabresi sono costretti a curarsi fuori regione, con un impatto economico devastante. «È inaccettabile che alcuni reparti non ripartano, che intere aree siano prive di servizi sanitari essenziali e che non si garantisca il diritto alla salute», è stato sottolineato durante il dibattito.
Il nodo cruciale resta la carenza di medici e personale sanitario, aggravata dall’assenza di condizioni lavorative adeguate. Emblematico il caso del Pronto Soccorso di Vibo Valentia, inaugurato e poi chiuso per il crollo del tetto. Anche il presidio di Polistena, punto di riferimento per un vasto bacino di utenti, versa in condizioni critiche, con gravi carenze di personale e reparti in difficoltà.
Un altro tema scottante è il nuovo ospedale di Palmi, atteso da 17 anni e ancora fermo per l’assenza di approvazione del progetto esecutivo. Senza un piano operativo e una copertura finanziaria certa, l’opera resta un miraggio, mentre i cittadini continuano a pagare le conseguenze di un sistema inefficiente.
Il PD Calabria ha ribadito la necessità di una riforma strutturale che potenzi la medicina territoriale e garantisca un’assistenza sanitaria dignitosa. «Non bastano annunci e proclami – hanno affermato i relatori – servono interventi concreti per tutelare il diritto alla salute dei calabresi». L’incontro ha rappresentato un’occasione di confronto tra istituzioni, cittadini e operatori sanitari, con l’obiettivo di portare il tema in Consiglio regionale e nella società civile, affinché la sanità calabrese non sia più sinonimo di disservizi e abbandono.