Dopo la querelle sull’accordo (poi revocato) con l’Annunziata, i titolari dell’ex Sacro Cuore invitano la deputata M5s a un faccia a faccia televisivo. Gli imprenditori: «Si assuma le sue responsabilità. È un juke box di veleni altrui». La parlamentare: «Preferisco parlare con i magistrati»
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«Lancio il guanto di sfida alla parlamentare Cinquestelle Dalila Nesci. Un confronto televisivo sui temi della sanità calabrese in generale e sulla vicenda delle Ivg (Interruzione volontaria di gravidanza, ndr) in particolare. Scelga Nesci il format e la tv e persino il giorno e l’ora. Purché non si sottragga perché solo così i calabresi conosceranno la verità “vera” della sanità di Calabria». Così, in una nota, l’avvocato Saverio Greco, amministratore unico del gruppo imprenditoriale iGreco. Proprio tra Nesci e iGreco è andata in scena nei giorni scorsi una querelle, con la parlamentare che ha manifestato forti dubbi sul protocollo d’intesa tra l’ospedale Annunziata di Cosenza e la clinica ex Sacro Cuore. Un’intesa che riguardava, appunto, le Interruzioni volontarie di gravidanza, affidate alla struttura privata con un protocollo poi revocato dagli stessi vertici dell’Azienda ospedaliera cosentina alla luce della richiesta dello stesso gruppo imprenditoriale, nonché dell’ammissione che l’accordo non fosse tra i compiti assegnati al management dell’Annunziata.
«È anche per questo – continua Saverio Greco – che chiedo un pubblico confronto con Nesci. Un parlamentare della Repubblica non può in modo seriale e strumentale operare sistematicamente contro la verità delle cose e con l’inevitabile risultato di danneggiare un gruppo come il nostro. Se Nesci invece deciderà di sottrarsi ad un pubblico confronto televisivo mi vedrò costretto a denunciarla presso la Procura della Repubblica, così una volta per tutte potrà essere la magistratura a stabilire dove finisce il diritto di critica e di “sorveglianza” di un parlamentare della Repubblica e dove inizia invece la persecuzione e il sabotaggio “industriale” e seriale di un importante gruppo imprenditoriale calabrese». «Nell’accordo con l’Annunziata – continua Greco – il gruppo offriva assistenza e competenza all’Azienda ospedaliera, in merito alle Ivg, mettendo a disposizione le proprie prestazioni che già fornisce in regime di sanità convenzionata. Accordo generato, occorre ricordarlo, dalle difficoltà in termini di personale e sovraffollamento che vive l’ospedale di Cosenza. Accordo che è stato invece strumentalizzato a scopo perverso proprio con l’intento di danneggiare il gruppo iGreco. Strumentalizzazioni finalizzate e portate avanti in primis proprio dalla deputata Nesci che ha persino minacciato di andare in Procura. Stia tranquilla, la deputata. In Procura – aggiunge l’imprenditore – ci andrò io, se rinuncia al confronto in tv, anche perché solo così si potrà accertare l’eventuale esistenza di “mandanti” e suggeritori dietro le iniziative di Nesci, ovviamente in questo caso destinataria consenziente come fosse un juke box di veleni altrui. Ma una sfida pubblica e televisiva è la mia principale richiesta. Un confronto sulla verità della sanità calabrese che troppo spesso ci vede vittime di oscure manovre ordite solo per danneggiarci».
«Il mio augurio – conclude Greco – è che Nesci non si sottragga così come mi auguro che in caso contrario rinunci al privilegio della casta che rappresenta l’immunità parlamentare. La vorremmo vedere “a mani nude” difendersi se dovessi vedermi costretto a denunciarla in Procura. Sarebbe troppo facile denigrare e danneggiare un gruppo da mille dipendenti senza correre alcun rischio. Nesci deve assumersi le proprie responsabilità, come tutti i cittadini».
LA REPLICA: «IN PROCURA CI VADO IO» «Saverio Greco sostiene che ho danneggiato la sua azienda, perciò non vedo perché debba accettarne l’offerta di perdono subordinata a un confronto televisivo. Gli ricordo che egli non è ministro e non ha responsabilità politiche sulla gestione della sanità, benché abbia soldi e appaia in rapporti con big nazionali del Pd e di Ap. Vada in Procura e in Tribunale, ma lo faccia sul serio e senza perdere altro tempo». Così la deputata M5s Dalila Nesci, capogruppo in commissione Sanità, risponde al rappresentante del gruppo iGreco. «I fatti contestati – sottolinea la parlamentare 5stelle – devono finire all’attenzione della Procura della Repubblica, del parlamento e del governo, il che farò a breve, come sempre carte alla mano. Non mi spaventarono le grandi banche quando con un disegno di legge proposi una commissione d’inchiesta sui crimini bancari, oggi insediata, sicché non mi smuove alcuna forma di intimidazione». «Sarò io stessa – conclude Nesci – a interessare la magistratura, che non è una tv, nonché il parlamento e il governo sulla vicenda della delibera in argomento, perché sul caso sia fatta piena luce nell’esclusivo interesse dei calabresi».