I consiglieri dem denunciano la situazione critica: «I dati sulla mobilità sanitaria passiva sono allarmanti, dietro ci sono le storie di cittadini costretti a cercare cure fuori regione».
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La situazione della sanità in Calabria continua a destare preoccupazione. I consiglieri regionali del Partito Democratico hanno lanciato un duro attacco al presidente della Regione e commissario alla sanità Roberto Occhiuto, accusato di minimizzare una delle principali emergenze sanitarie del territorio: la mobilità passiva.
Secondo gli ultimi dati nazionali e della Conferenza delle Regioni, il fenomeno – che riguarda i pazienti costretti a recarsi fuori regione per ricevere cure adeguate – è in forte crescita, con un volume di affari complessivo che sfiora i 4,6 miliardi di euro. La Calabria è la regione con il saldo peggiore, un dato che continua ad aumentare. Nel 2019 la mobilità passiva in Calabria era stimata a 157 milioni, una cifra che non ha smesso di crescere, anche dopo la pandemia.
«Dietro questi numeri si nascondono storie di sofferenza, di cittadini costretti a intraprendere viaggi della speranza e a sostenere costi aggiuntivi per accedere a cure adeguate – denunciano i consiglieri dem – o a rivolgersi, quando possibile, a strutture private. La situazione è resa ancora più grave dal progetto di autonomia differenziata, che rischia di peggiorare ulteriormente la condizione del Sud».
Il Partito Democratico promette di continuare a lottare per una sanità pubblica e universalistica e sostiene il referendum abrogativo dell’autonomia, considerata una minaccia per il diritto alla salute dei calabresi e per il futuro del Mezzogiorno.