Bologna, 13 febbraio 2025 – La Calabria mostra segnali di ripresa nella sanità, ma non abbastanza per uscire dalla classificazione di Regione inadempiente. Lo conferma l’analisi della Fondazione GIMBE, che ha valutato i dati preliminari del 2023, evidenziando un miglioramento complessivo di 18,21 punti nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Tuttavia, l’assistenza distrettuale resta il tallone d’Achille del sistema sanitario regionale, con un punteggio ancora inferiore alla soglia minima richiesta.
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Il sistema di valutazione e la situazione della Calabria
Ogni anno il Ministero della Salute valuta le Regioni sulla base dei LEA, ovvero l’insieme di prestazioni sanitarie essenziali che devono essere garantite ai cittadini. Dal 2020, la valutazione si basa sul Nuovo Sistema di Garanzia (NSG), che assegna un punteggio da 0 a 100 in tre aree fondamentali:
- Prevenzione collettiva e sanità pubblica
- Assistenza distrettuale
- Assistenza ospedaliera
Per essere considerata adempiente, una Regione deve ottenere almeno 60 punti in tutte e tre le aree. Se anche una sola di queste resta sotto tale soglia, la Regione viene classificata come inadempiente.
Nel 2022, la Calabria aveva riportato punteggi molto bassi in prevenzione (36,59 punti) e assistenza distrettuale (34,88 punti), mentre risultava adempiente solo nell’area ospedaliera (63,78 punti). I dati preliminari 2023 mostrano un miglioramento:
- Prevenzione: 43,82 punti (+7,23 rispetto al 2022)
- Distrettuale: 40,48 punti (+5,60 punti)
- Ospedaliera: 69,16 punti (+5,38 punti)
Pur segnando una ripresa, il punteggio nell’area distrettuale resta sotto la soglia di 60, mantenendo la Calabria inadempiente.
La questione delle coperture vaccinali
Un elemento cruciale nell’analisi riguarda le coperture vaccinali, che incidono sulla valutazione dell’area prevenzione. Attualmente, i dati ufficiali indicano percentuali inferiori al 90%, soglia sotto la quale il punteggio assegnato è zero. Tuttavia, la Regione Calabria ha richiesto al Ministero della Salute una rettifica dei dati, sostenendo che secondo l’Anagrafe Nazionale Vaccini, le coperture reali sarebbero superiori al 90%.
Se questa revisione fosse accolta, la Calabria potrebbe risultare adempiente nell’area prevenzione, ma questo non basterebbe a cambiare la sua classificazione complessiva, poiché il punteggio nell’assistenza distrettuale rimarrebbe comunque insufficiente.
Assistenza distrettuale: il vero problema
L’assistenza distrettuale si conferma il principale punto debole del sistema sanitario calabrese. Sebbene siano stati registrati miglioramenti, il punteggio resta troppo basso per garantire l’adempienza. Le criticità principali includono:
- Tempi di intervento dei mezzi di soccorso ancora troppo lunghi
- Liste d’attesa ancora problematiche e difficoltà nei flussi dati
- Assistenza domiciliare ancora insufficiente rispetto agli standard nazionali
- Basso livello di copertura per l’assistenza socio-sanitaria agli anziani non autosufficienti
Secondo Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE, queste carenze rappresentano il principale ostacolo per la Calabria: “Nonostante i progressi, la Regione deve investire con decisione nell’assistenza territoriale per uscire dall’inadempienza”.
Ospedali in miglioramento, ma con margini di crescita
L’area ospedaliera è l’unica in cui la Calabria supera la soglia di 60 punti, registrando un incremento da 63,78 a 69,16 punti. Tra i progressi più significativi si segnalano:
- Migliore gestione degli interventi chirurgici per tumori al seno
- Riduzione della mortalità a 30 giorni per ictus ischemico
- Aumento della percentuale di pazienti operati per frattura del collo del femore entro le 48 ore
Tuttavia, alcune criticità rimangono, in particolare:
- L’alta percentuale di parti cesarei, ancora superiore alla media nazionale
- Persistenti difficoltà nel raggiungere i livelli di efficienza richiesti in alcune specialità ospedaliere
Conclusioni
L’analisi della Fondazione GIMBE conferma che la Calabria sta recuperando terreno, con miglioramenti registrati in oltre il 72% degli indicatori. Tuttavia, il punteggio dell’assistenza distrettuale resta insufficiente, impedendo alla Regione di ottenere lo status di adempiente. Anche in caso di rettifica delle coperture vaccinali, il problema della rete territoriale rimane irrisolto.
Per il 2024, la priorità dovrà essere il rafforzamento dell’assistenza distrettuale, per garantire ai cittadini calabresi una sanità più efficiente e vicina ai loro bisogni. Senza un miglioramento in questo settore, la Calabria rischia di restare indietro nel panorama sanitario nazionale.
Nota sull’immagine allegata
L’immagine fornita sintetizza le conclusioni del report della Fondazione GIMBE, evidenziando l’incremento dei punteggi LEA e il problema dell’area distrettuale, che resta sotto la soglia minima di 60 punti.