A Roma la protesta contro la Manovra. Bombardieri: “Risposta democratica a bullo istituzionale. Rottura con Cisl? Per fortuna no”. Fonti Filt-Cgil: “Altissime adesioni a sciopero trasporti”. Esplodono due bombe carta, responsabile consegnato agli agenti
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“Salvini guarda questa piazza, studiala bene e porta rispetto a chi sta qui che paga una giornata di lavoro”. Così il leader Uil, Pierpaolo Bombardieri ,dal palco della manifestazione in corso a Roma per lo sciopero generale contro la Manovra 2024.
“Quante persone devono morire prima che le vostre coscienze vi impongano di intervenire. Non avete fatto nulla”, dice Bombardieri”, che poi parla di pensioni: “Ma il ministro Giorgetti – chiede – ha spiegato al segretario della Lega cosa ha deciso di fare sulle pensioni? A lui che è andato davanti a casa della Fornero, Giorgetti faccia vedere qualche tabella al suo segretario. Gli spieghi la differenza fra sistema misto e sistema contributivo. Se necessario faccia qualche disegnino magari mettendo accanto i post pre elettorali fatti dalla lega sulle pensioni”.
“E visto che ci si trova, inviti anche la presidente del Consiglio, Meloni e le spieghi cosa è successo con opzione donna”, dice, aggiungendo: “Il governo risparmierà 68 miliardi sulle pensioni: 36 miliardi per la mancata indicizzazione fino al 2032 e 32 mld per la rivisitazione retroattiva delle aliquote nel pubblico impiego fino al 2043”. Sono questi per il leader Uil i dati che il ministro delle Finanze dovrebbe illustrare al leader della Lega. Dati, dice, messi nero su bianco dall’Upb e dalla relazione tecnica che accompagna la manovra.
“L’unica cosa che ha capito bene il ministro Salvini è che noi siamo altamente rappresentativi e che tutti avrebbero scioperato”. Queste le parole del leader Cgil Maurizio Landini dal palco, dove torna ad attaccare il ministro dei trasporti che ha precettato lo sciopero generale di Cgil e Uil nei trasporti. “Noi stiamo scioperando per impedire che questo paese venga portato allo sbando da questo governo. Noi difendiamo gli interessi generali, siamo noi che difendiamo la nazione e la cosa folle è che questo governo non ha voluto discutere con noi, delle nostre piattaforme, delle nostre proposte e infatti sta prendendo decisioni assurde che stanno mettendo in discussione futuro del nostro paese”, dice.
“La legge di bilancio contiene delle porcherie. Non una delle promesse fatte è stata rispettata. Se vuoi avere rispetto devi fare quello che dici. Noi non stiamo difendendo diritti solo di chi è iscritto alla Cgil o alla Uil. A Meloni – dice Landini – abbiamo spiegato che noi rappresentiamo anche quelli che hanno votato per il governo perché rappresentiamo gli interessi di tutti i lavoratori”.
Landini: “Governo ci ascolti, basta cavolate o Italia va a sbattere”
“Siamo noi che con le nostre tasse paghiamo gli stipendi anche a quelli che fanno politica e anche al governo. E proprio per questo gli chiediamo di rispettare quelli che pagano le tasse. Noi siamo qui perché rappresentiamo la maggioranza del nostro paese che tiene in piedi questo paese e che oggi non viene ascoltato da questo governo che invece manda a sbattere l’Italia. E noi non lo permetteremo”. Così il leader Cgil Maurizio Landini poco prima dell’avvio della manifestazione contro la manovra a Roma in Piazza del Popolo.
“Se il governo ci vuole ascoltare – aggiunge – allora cambi idea, smetta di fare cavolate e ritiri la precettazione e finalmente apra la trattativa anche con noi che stiamo facendo proposte per migliorare questo proposito paese. Se pensa di non ascoltarci, noi continueremo fino a che non otterremo risultati”.
“La precettazione è un atto che parla da solo e che nella storia democratica e repubblicana di questa di questo paese da quando c’è la costituzione non si è mai visto, mai da nessun governo. Queste cose si facevano prima della costituzione quando il nostro paese non era un paese democratico e non succede neppure in Europa. E Salvini dovrebbe andare oltre il ponte dello stretto e guardare a cosa accade in Germania dove stanno facendo uno sciopero e anche in Francia ma nessun governo si è mai sognato di bloccare lo sciopero”, conclude.
Bombardieri: “Risposta a bullo istituzionale”
“Questa piazza è la risposta democratica di persone che soffrono, che hanno pagato oggi per stare qui. Una risposta di democrazia a chi fa il bullo istituzionale”. Così il leader Uil Pierpaolo Bombardieri a pochi minuti dall’inizio della manifestazione . “Noi continuiamo a lavorare e a fare battaglie sulla base di piattaforme unitarie: per fortuna in Italia c’è il pluralismo sindacale, non c’è un sindacato unico e non ci sono sindacati che fanno politica partitica ma solo politica sindacale”, rispnde Bombardieri alla domanda sulla rottura con la Cisl di Luigi Sbarra. “Chiediamo aumenti sui salari aumento sulla sicurezza del lavoro, interventi sul fisco e soprattutto chiedo a questo governo di spiegare come mai hanno fatto 68 miliardi di tagli alle pensioni nei prossimi anni. E se qualcuno ci accusa di non essere stato in piazza durante la legge Fornero ricordiamo che abbiamo fatto uno sciopero generale e siamo stati un mese davanti al Senato”, conclude ribadendo come sia allo studio il ricorso al Tar contro la precettazione del ministro dei trasporti Matteo Salvini”.
“Altissime adesioni a sciopero trasporti, punte del 100%”
Altissime adesioni allo sciopero generale di Cgil e Uil nei trasporti con punte del 100% in alcuni settori come i porti e fino all’80% nella logistica. Alte le adesioni anche nei settori sottoposti all’ordinanza di precettazione come il trasporto pubblico locale e ferroviario dove l’adesione media è del 70%. Lo riferiscono fonti di Filt-Cgil e Uiltrasporti.
Esplose due bombe carta in piazza, responsabile consegnato a forze dell’ordine
Fine manifestazione agitata a Roma per Cgil e Uil. Un ragazzo ha fatto esplodere due bombe carta, secondo quanto spiegato dalle forze dell’ordine, a piazza del Popolo al termine dell’iniziativa: la prima dal Pincio e la seconda in mezzo alla piazza gettando scompiglio tra i partecipanti all’iniziativa organizzata dai sindacati contro la manovra. Un atto compiuto da un giovane che secondo i sindacati era estraneo alla manifestazione. Il responsabile del gesto è’ stato bloccato dal servizio d’ordine di Cgil e Uil e consegnato alle forze dell’ordine. Nessuno è rimasto ferito.
La piazza tra slogan e striscioni
“Adesso basta”. Lo slogan della manifestazione nel giorno dello sciopero generale di Cgil e Uil contro la manovra economica del governo che “peggiora le condizioni di lavoro”, campeggia ovunque in una Piazza del Popolo a Roma. Una piazza che scandsce gli scioperi proclamati per oggi nelle regioni del Centro Italia su cui è intervenuto il governo che ha precettato, dimezzandone l’orario, la mobilitazione prevista nel settore trasporti.
E spicca, proprio sotto il palco, tra bandiere Cgil e Uil, palloncini e cartelloni, lo striscione più grande che ironizza sull’operato del governo: “Meloni il popolo ha fame, dategli una manovra sbagliata“, dice una Maria Antonietta passata alla storia, ma è una leggenda, per i croissant offerti ad una popolazione ad un passo dalla rivoluzione francese.
Milano
“Noi siamo qui per far cambiare la manovra finanziaria che il governo ha varato. Rifiutiamo e respingiamo l’illegittima precettazione che, attraverso il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Salvini, il governo ci ha costretto a subire. Non abbiamo intenzione di fermarci. Continueremo ad essere in piazza finché le cose non cambieranno”. Così il segretario generale della Cgil Lombardia, Alessandro Pagano, spiega le ragioni alla base del presidio che ha preso il via questa mattina a Milano, di fronte a Palazzo Lombardia, sede della Giunta regionale.
Circa duemila, secondo la questura, i lavoratori e lavoratrici che hanno aderito allo sciopero indetto da Cgil e Uil e si sono riuniti dalle 10 di questa mattina per protestare contro la manovra economica: “Oggi -spiega Pagano- abbiamo riadeguato la nostra iniziativa al precetto, ma abbiamo intenzione di andare avanti contestandolo, impugnandolo e facendo valere il diritto di tutti i cittadini di scioperare contro un governo che, per la prima volta nella storia di questo Paese, precetta i lavoratori che manifestano contro una sua manovra”.
Questa, aggiunge, “è una manovra iniqua, è favorevole agli evasori e non va a prendere dove sono i soldi che servono per le politiche pubbliche. Non risponde all’evasione di salari e pensioni e soprattutto imposta una politica di Stato sociale imperniata su tagli che noi assolutamente rifiutiamo”. Tra le principali richieste, c’è quella di “tornare ad avere una sanità pubblica e universale, un sistema di distribuzione pubblico e universale, un sistema complessivo di diritti che devono tornare ad essere esigibili per tutti i cittadini. Cgil e Uil -conclude Pagano- sono in piazza per queste ragioni e continueranno ad esserlo finché le cose non cambieranno”.
Firenze
A Firenze la partecipazione allo sciopero generale “è straordinaria: “siamo intorno alle 50mila persone, un dato che ha superato le nostre aspettative”. Lo sottolinea il segretario della Cgil Toscana Rossano Rossi.
Il corteo ha preso il via da piazza Indipendenza per sfilare lungo le vie del centro storico fino a piazza Santissima Annunziata dove si tengono gli interventi conclusivi dei segretari regionali di Cgil, Rossano Rossi, e Uil, Paolo Fantappiè.
Napoli
Un migliaio di lavoratrici, lavoratori e pensionati questa mattina in piazza Plebiscito a Napoli per il primo dei cinque scioperi indetti da Cgil e Uil contro la manovra finanziaria del Governo. Pubblico impiego, trasporti, sanità, scuola, appalti di vigilanza, pulizia e ristorazione collettiva, lavoratori e lavoratrici dei Consorzi di Bonifica: questi i settori che oggi hanno incrociato le braccia nella nostra regione, rispondendo alla mobilitazione lanciata dalle due confederazioni. “La risposta non può che essere la mobilitazione e lo sciopero, perché – ha detto il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci – buttarla sull’ideologia e la politica, come vuole fare qualche ministro, non significa dare le risposte giuste ai lavoratori, ai pensionati e ai cittadini sui problemi di questo paese. É una manovra che non ci convince, che non va bene. Siamo preoccupati perchè la Campania pagherà il prezzo più alto, in termini di lavoro, di pensioni, di sanità”.
“Se siamo scesi in piazza – ha detto il segretario generale Uil Napoli e Campania, Giovanni Sgambati – è perché vogliamo risposte da questo governo che continua a non tenere in considerazione le ragioni del mondo del lavoro, a partire dai salari e dal rinnovo dei contratti, passando per le pensioni, senza contare che non ci sono risorse adeguate per la sanità mentre per la scuola si dovrebbe mettere un argine al dimensionamento scolastico”.
“Lo sciopero di oggi e i presidi a Napoli e in tutte le province della regione Campania – ha ricordato Sgambati – sono solo l’inizio della nostra battaglia perché il 1° dicembre noi saremo di nuovo in piazza con lo sciopero generale delle regioni del Mezzogiorno, completamente assente nelle azioni di Governo. Basti pensare all’industria, dove non vi è una visione per tutelare il comparto industriale e produttivo della Campania come nel resto del Sud e poi non dimentichiamo le conseguenze sfavorevoli che deriveranno dall’autonomia differenziata che, – ha concluso il segretario generale Uil Napoli e Campania – se verrà applicata così come è stata concepita, aggraverà le diseguaglianze e le distanze tra Nord e Sud del Paese”.