Questa mattina gli studenti e le
studentesse hanno manifestato in flash mob davanti al Ministero
Continua....
dell’Istruzione e davanti altre venti scuole in tutto il Paese,
in particolare davanti il Liceo Umberto I di Palermo, il Liceo
Montanari di Verona e molti altri istituti da Nord a Sud. Come
avevano annunciato nei giorni scorsi, è iniziata così la
settimana di agitazione verso la mobilitazione nazionale di
venerdì 19 Novembre.
In piazza tra una settimana studenti in più di quaranta piazze,
tra cui Roma, Firenze, Palermo, Genova, Padova, Taranto,
Perugia, Cagliari e molte altre. La mobilitazione arriva dopo
settimane di costruzione, tra l’altro anche dopo un’assemblea
nazionale con centinaia di studenti e studentesse da tutto il
Paese, e l’elaborazione della piattaforma dal titolo “Ripartiamo
da Zero. Idee studentesche per riprenderci il futuro”.
“Il 19 Novembre gli studenti e le studentesse scenderanno in
piazza in tutto il Paese dopo due anni di pandemia. Ci è stata
data Zero considerazione così come Zero sono state le misure
prese per la nostra generazione, dalla scuola all’ambiente”
spiega Tommaso Biancuzzi, coordinatore nazionale della Rete
degli Studenti Medi.
Gli studenti chiedono un confronto con Governo e Ministero su
diversi temi: riforma della didattica, riforma della
rappresentanza studentesca, interventi sul lavoro precario e
molto altro.
“Sono previste più di quaranta piazze dal Nord al Sud del Paese.
Questo sta a significare un malcontento diffuso, una precarietà
complessiva che la nostra generazione sente di stare vivendo”
continua Biancuzzi. “Chiediamo di aprire ragionamenti seri su un
cambio dei metodi didattici, della valutazione e dell’Esame di
Stato a partire da quest’anno. Serve poi dare più spazio alle
nostre istanze dentro le scuole, aprendo ad una riforma della
rappresentanza studentesca. Sull’edilizia sono state fatte
promesse ma gli investimenti sono lontani dal risolvere le
carenze degli edifici scolastici. Il tema vero di cui la
politica non sembra accorgersi, però, è quello della Salute
Mentale. Le malattie mentali sono in vertiginoso aumento nella
nostra generazione: serve prenderne atto e intervenire subito
portando l’assistenza psicologica nelle scuole e sui territori.
Serve agire subito sul lavoro precario e sulla crisi climatica,
prima che sia troppo tardi.”