Il presidente amaranto fa autocritica: «Errore esonerare Scorrano, ma siamo ancora in corsa»
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Terz’ultimo posto in classifica e quattro punti di distacco dalla zona salvezza: il Locri attraversa un momento difficile nel girone I di Serie D. Nonostante i cambi di guida tecnica, la squadra amaranto non è riuscita a invertire la rotta, accumulando risultati deludenti. In un momento cruciale della stagione, il presidente Cesare Polifroni ha scelto di affrontare la situazione con trasparenza, analizzando gli ultimi sviluppi societari e tecnici.
«Chi non fa, non sbaglia – ha dichiarato Polifroni in conferenza stampa – Abbiamo dato tutto per il Locri e per la città. Abbiamo salvato il calcio qui e lo abbiamo fatto per amore. Capisco il malcontento dei tifosi, ma la squadra ha bisogno di sentirsi protetta, da loro e dalla dirigenza. Io sarò l’ultimo ad lasciare la barca, non il primo, e il Locri non affonderà».
Il patron ha poi rivelato un significativo retroscena: «Dopo l’ultima partita sono rimasto nello spogliatoio con i ragazzi. C’era un silenzio tombale. Ho detto loro che avrei smantellato la squadra, ma ho ricevuto una reazione di cuore. È lì che ho capito quanto sia importante restare uniti».
Tra gli errori ammessi da Polifroni, l’esonero di Scorrano a inizio stagione: «L’ho fatto sotto pressione, ma bisognava dargli fiducia e proseguire. Ogni allenatore ha il suo metodo». Un’altra scelta sbagliata? «Aver accontentato chi voleva nuovi calciatori rispetto a quelli già presenti in rosa. Forse ci manca un po’ di cattiveria agonistica, ma non posso trasmetterla io. Mancano ancora 24 punti, il campionato non è finito e possiamo raggiungere la salvezza diretta. I conti li faremo alla fine».