Albergatori e associazioni puntano sulla Pro Loco, attenzione rivolta al “Manifesto Romeo”Da Lisi alla triade attuale guidata da Maria Stefania Caracciolo, tutti gli amministratori non eletti dai cittadini
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La città di Siderno, dalla caduta del fascismo ad oggi, è stata amministrata per parecchio tempo da commissari prefettizi o da commissioni straordinarie. Il primo impatto con un’amministrazione non eletta risale al 9 dicembre 1983 quando a causa di forti diatribe politiche susseguitesi a una amministrazione guidata dal compianto Paolo Lanzafame e composta dai tre più importanti partiti di quel tempo – il Psi, la DC e il Pci – si aprì la crisi e arrivo a Siderno Francesco De Stefano che gestì la città sino al 26 luglio 1984. Quel giorno lasciò temporaneamente il posto a Francesco Calabrò, che nominato il 27 luglio rimase in carica per breve tempo, sino al 6 agosto 1984 per lasciare poi il posto ancora a Francesco De Stefano che gestì la cosa pubblica sidernese sino al 7 ottobre 1984, giorno delle elezioni amministrative che portarono alla carica di sindaco Paolo Catalano.
Dopo più di dieci anni di tregua, ancora una crisi politica portò alla nomina di un commissario straordinario nella persona di Pietro Lisi, che restò a Siderno dal primo maggio 1996 al 18 novembre di quello stesso anno, per fare spazio alla seconda amministrazione comunale guidata da Domenico Panetta (la prima era stata interrotta proprio dalla crisi che aveva portato alla nomina di Lisi).
Le turbolenze politiche, dopo un primo quinquennio abbastanza tranquillo guidato da Alessandro Figliomeni (24 maggio 2001- 10 giugno 2006) cominciarono con la seconda amministrazione comunale a guida Figliomeni che durò solo pochi mesi, interrotta da una crisi politica e dalla nomina di Domenico Bagnato (4 agosto 2006 – 17 ottobre 2006). Figliomeni vinse ancora le successive elezioni e restò in carica dal 18 ottobre 2006 sino al 1. marso 2010 quando arrivò la mannaia dell’arresto nella maxi operazione “Falsa politica” e ma nomina dei commissari straordinari. Furono prima Mario Rosario Ruffo (2 marzo 27 maggio 2010) e poi Rosalba Scialla (28 maggio 2010 – 17 maggio 2011) a reggere le sorti della città prima della successiva breve parentesi del nuovo sindaco Riccardo Ritorto (18 maggio 2011- 17 giugno 2012 ) che fu rilevato da un nuovo commissario straordinario, Luca Rotondi, rimasto in carica dal 18 giugno 2012 al 17 aprile 2013, interrotto da un primo decreto di scioglimento per infiltrazioni mafiose che portò a Siderno la triade commissariale composta da Francesco Taricone, Eugenio Pitaro e Maria Cacciola (18 aprile 2013 – 17 maggio 2015).
Dalle nuove amministrative, l 1. giugno 2015, uscì vincitore l’ex senatore Pietro Fuda che, però, dopo circa tre anni, il 9 agosto 2018, fu costretto a lasciare a causa di un decreto di scioglimento per infiltrazioni mafiose con la seconda nomina di commissione straordinaria. Arrivarono a Siderno, in quella data, Maria Stefania Caracciolo, Matilde Mulè e Augusto Pitaro che continueranno a reggere le sorti della città sino alla prossima estate.
Una “vita” dunque, soprattutto negli ultimi venti anni, molto travagliata quella dell’amministrazione comunale di Siderno, che adesso è chiamata ad una svolta drastica, necessaria per scongiurare il pericolo di nuovi commissariamenti. Dal 1994, da quando cioè è stata attivata la normativa sull’elezione diretta del sindaco, ad oggi, per un terzo del tempo la città è stata gestita da commissari straordinari.
In questo contesto non è peregrina l’idea lanciata dal giornalista Enzo Romeo di creare le basi per portare alla guida di Siderno una grossa coalizione capace di superare le divergenze politiche e puntare esclusivamente al rilancio della città. Anche se qualcuno considera questa possibilità una utopia, non sono pochi i cittadini pronti a sposare questa idea.
fonte gazzetta del sud