Sandro Principe torna libero. Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, accogliendo l’istanza presentata dai legali ha disposto difatti la scarcerazione dell’esponente Pd – che era sottoposto al regime dei domiciliari – per il mancato pericolo di reiterazione del reato. Principe, ex sindaco di Rende nonché Sottosegretario al Lavoro e assessore e consigliere regionale della Calabria, era stato coinvolto nel marzo scorso nell’ambito dell’inchiesta denominata “Sistema Rende” incentrata su presunti intrecci tra esponenti politici e affiliati del clan Lanzino-Rua. Intanto, la Procura – secondo quanto riporta l’agenzia Ansa – ha già chiuso le indagini formulando nei confronti degli indagati l’ipotesi di reato di concorso esterno in associazione mafiosa, voto di scambio e corruzione aggravata dal metodo mafioso. Oltre a Principe erano finiti agli arresti domiciliari e successivamente erano tornati in libertà, un altro ex sindaco di Rende e due ex assessori comunali, oltre a un ex consigliere regionale. Le indagini condotte dalla Dda avevano delineato quello che gli inquirenti definirono un “intreccio politico-mafioso” che avrebbe consentito a candidati nelle varie tornate per il rinnovo del Consiglio Comunale di Rende (dal 1999 al 2011), per il rinnovo del Consiglio Provinciale del capoluogo nel 2009 e del Consiglio Regionale nel 2010, di ottenere l’appoggio elettorale da parte di “personaggi di rilievo” della cosca e già condannati definitivamente per “associazione mafiosa”, in cambio di “condotte procedimentali amministrative di favore contrarie ai doveri d’ufficio”.
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MARIA TERESA CRINITI