Catanzaro, 16 aprile 2025 – Basta prese in giro. Basta proclami vuoti e dichiarazioni fatte solo per guadagnarsi un titolo di giornale. L’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” rompe il silenzio e lo fa con un affondo durissimo contro chi continua a spacciare per fatti compiuti quello che, nei documenti ufficiali, ancora non esiste.
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Oggetto della denuncia è la presunta aggiudicazione dei lavori per i 5 lotti della Crotone–Catanzaro, cavalcata da alcuni esponenti politici e rilanciata da diversi organi d’informazione senza la minima verifica. Un comportamento che l’associazione bolla senza mezzi termini come irresponsabile, disinformativo e dannoso.
«È ora di finirla con i teatrini mediatici. Le gare non si vincono nei salotti televisivi o a colpi di comunicati stampa. Le leggi parlano chiaro, e chi diffonde notizie false, o è ignorante o è in malafede», si legge nella nota al vetriolo diffusa oggi dall’associazione.
La verità, dicono i volontari, è nera su bianco: a seguito di una richiesta formale inviata direttamente alla Direzione Generale di Anas e al Ministero delle Infrastrutture, è stato confermato che “le fasi tecniche di valutazione sono concluse” e che “le imprese partecipanti conoscono la graduatoria”, ma il seggio di gara non è stato chiuso. Mancano ancora le verifiche obbligatorie e senza quelle, l’aggiudicazione non è né definitiva né efficace. E, soprattutto, non è stata pubblicata ufficialmente da Anas.
Tutto il resto? Chiacchiere. Propaganda. Fumo negli occhi dei calabresi, che da decenni pagano con la vita i ritardi e le omissioni sul fronte della sicurezza stradale.
«Qualcuno pensa di potersi intestare meriti che non ha – attacca il direttivo – ma noi siamo qui a vigilare e a dire le cose come stanno. Non accettiamo che il nostro lavoro venga ridicolizzato da chi cerca visibilità a spese della verità. La Statale 106 non è un palcoscenico per fare campagna elettorale. È una ferita aperta. Una trincea quotidiana. E merita rispetto».
Il messaggio è diretto, senza giri di parole: chi mente sulla 106 non fa solo disinformazione. Tradisce la fiducia dei cittadini.
«Servono atti concreti, non sceneggiate. I calabresi sono stanchi di essere presi in giro da chi si improvvisa paladino delle infrastrutture solo quando ci sono le telecamere accese. Basta parole: pretendiamo trasparenza, rigore e soprattutto verità. È il minimo che si deve alle vittime. È il minimo che si deve ai vivi. E noi non ci fermeremo finché non vedremo i cantieri aperti. Quelli veri, non quelli immaginari annunciati sui social».
Un attacco frontale, quello di “Basta Vittime”, che suona come un ultimatum: la Calabria non ha più tempo da perdere. E neppure pazienza.