Diciassette autrici raccontano l’amore e la resistenza per lo Stretto di Messina, unendo le due sponde contro l’imposizione del Ponte
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“Stiamo Strette”, il libro a cura di Tiziana Calabrò ed Eleonora Scrivo, edito da “Città del Sole” e con la prefazione di Claudia Fauzia, è un’opera corale che raccoglie i racconti di diciassette autrici, tutte unite dalla volontà di difendere lo Stretto di Messina. Con la copertina disegnata da Francesco Piobbichi, il volume raccoglie le voci di Romina Arena, Caterina Azzarà, Eliana Camaioni, Katia Colica, Masella Cotroneo, Valentina De Grazia, Agata De Luca, Rosa Maria Di Natale, Katia Germanò, Gabriella Lax, Anna Mallamo, Cinzia Aurelia Messina, Mimma Mollica, Daniela Orlando e Daniela Scuncialo.
Il filo conduttore dei racconti è un atto di resistenza contro l’idea di un futuro imposto e distruttivo, come quello rappresentato dal progetto del Ponte sullo Stretto. Le autrici, attraverso le loro storie, riconoscono il diritto di ogni territorio di scegliere il proprio destino, ponendo l’accento su ciò che potrebbe andare perso nel caso di una simile opera: l’identità, l’ecosistema, e la luce unica dello Stretto. La raccolta diventa così non solo una manifestazione culturale, ma una vera e propria mobilitazione politica e sociale.
Le autrici descrivono lo Stretto come un ecosistema che va difeso non solo a livello fisico, ma anche antropologico, per preservare una storia e una relazione che lega le due sponde di Reggio Calabria e Messina. La scrittura diventa il loro strumento di resistenza, un modo per narrare il loro amore per questo luogo e per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla bellezza che potrebbe essere distrutta. “Non è solo una esperienza culturale, ma una tensione politica”, spiegano le curatrici Tiziana Calabrò ed Eleonora Scrivo, sottolineando l’importanza di un racconto che nasce dalla sensibilità e dall’esperienza femminile.
Questa raccolta, dunque, non si limita a un semplice esercizio letterario, ma si inserisce in una visione più ampia: quella di difendere un patrimonio che non è solo naturale, ma profondamente umano e culturale. Con un impegno che attraversa il confine delle parole, “Stiamo Strette” è un atto di resistenza collettivo, che parla di amore per un territorio e per una comunità che vogliono continuare a esistere e a raccontarsi.