Il sindaco Tropeano: «Situazione assurda e incomprensibile, ma grazie all’impegno di ASP, Regione e Presidenza, ora possiamo guardare avanti con maggiore fiducia»
A Stilo, nel cuore della Vallata dello Stilaro, si torna a parlare di sanità. Dopo mesi di incertezza e disagi legati all’assenza di un medico di base, arriva finalmente un segnale concreto: il Comune è stato ufficialmente ridefinito come “zona carente”, aprendo la strada alla nomina di un nuovo medico curante.
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A spiegare lo sviluppo è il sindaco Giorgio Tropeano, che da tempo segue con attenzione una vicenda che ha messo a dura prova i cittadini, in particolare la popolazione anziana:
«Il problema nasce anni fa, quando Stilo viene classificata come zona carente e viene assegnato come medico titolare il dottor Frammartino. Tuttavia, molti cittadini hanno continuato a restare legati ai vecchi medici di fiducia, con ambulatori nei comuni vicini. Questo ha impedito al nuovo medico di raggiungere un numero sufficiente di pazienti per mantenere l’incarico».
Con il tempo, però, anche gli ambulatori esterni hanno cessato l’attività a Stilo, lasciando il paese privo di un punto di riferimento sanitario locale. Una situazione diventata insostenibile:
«Abbiamo subito avviato interlocuzioni con la dottoressa Di Furia dell’ASP, con il presidente Roberto Occhiuto, e con la direzione provinciale, in particolare con il dottor Francesco Biasi. C’era bisogno di fare chiarezza e capire cosa fosse andato storto».
Il 16 aprile è arrivata finalmente la delibera n. 412 dell’ASP, che ridefinisce Stilo come zona carente nell’ambito territoriale 4 del Distretto Ionico.
«È un passo importante – continua Tropeano – perché ci permette ora di procedere con l’assegnazione di un nuovo medico. Ma la vicenda ha evidenziato anomalie gravi nel sistema. Non è tollerabile che un’intera comunità venga lasciata senza cure primarie per così tanto tempo».
Il sindaco sottolinea anche le peculiarità territoriali della zona:
«Stilo è baricentrica rispetto agli ospedali di Locri e Catanzaro, ma di fatto lontana da entrambi. Inoltre, abbiamo una popolazione con un’età media elevata: servono medici di base presenti e disponibili, che offrano sorveglianza sanitaria continua. Non possiamo permetterci altri vuoti».
In conclusione, Tropeano rivolge un ringraziamento a chi ha collaborato alla soluzione del problema:
«Ringrazio la dottoressa Di Furia, il presidente Occhiuto e il dottor Biasi. Inizialmente il quadro non era chiaro, ma abbiamo fatto squadra. Ora guardiamo al futuro con maggiore serenità».