Il dipartimento Salute spiega le ragioni che hanno portato al “licenziamento” del dg dell’Asp di Reggio. Avrebbe inserito solo 77 sanitari sui 171 autorizzati. E non si sarebbe attivato per rendere operativi 54 nuove postazioni
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Non avrebbe proceduto con le assunzioni di medici e infermieri già autorizzate né all’aumento dei posti letto. Sono queste le “accuse” in base alle quali la Regione guidata da Mario Oliverio ha deciso di revocare l’incarico all’ormai ex direttore generale dell’Asp di Reggio, Giacomino Brancati. In realtà, è stato un licenziamento fuori tempo massimo, visto che al momento della revoca – deliberata lo scorso 21 settembre – il dg era già stato rimosso dal commissario regionale Massimo Scura, che aveva contestualmente assunto le funzioni di “soggetto attuatore” dell’Azienda. Una mossa che – oltre a inasprire rapporti mai facili tra il commissario e la giunta regionale – aveva rovinato i piani di Oliverio, il cui obiettivo era forse quello di sostituire Brancati con un manager più gradito. Scura aveva insomma giocato d’anticipo, tra l’altro assegnando all’ex dg il ruolo di “coordinatore delle attività sanitarie e socio-sanitarie territoriali” e permettendogli di mantenere il suo stipendio.
La procedura di revoca avviata a luglio dalla Regione, tuttavia, ha seguito il suo corso. Fino alla relazione tecnica che ha definitivamente bocciato l’operato di Brancati.
LE ASSUNZIONI Il dipartimento Salute sottolinea che le controdeduzioni del dg in merito ai rilievi che gli sono stati contestati «non superano le osservazioni mossegli».
A pesare sul giudizio finale sono soprattutto le procedure che Brancati avrebbe seguito per le assunzioni dell’Asp. Dalle tabelle fornite dall’Azienda, scrive il dipartimento, «risulta evidente un pesante ritardo nel reclutamento delle risorse umane», con atti di avvio delle procedure «assunti a distanza di svariati mesi» dai decreti di autorizzazione e, in alcuni casi, «risalenti addirittura all’anno 2017 e ad oggi non ancora definite».
I ritardi sarebbero particolarmente evidenti sul reclutamento dei dirigenti medici – autorizzato da tre diversi decreti del 2017 – le cui procedure, a distanza di un anno, «non si sono concluse con l’assunzione del relativo personale». L’ufficio del commissario aveva autorizzato l’assunzione di 171 unità, ma «ad oggi ne risultano effettivamente in servizio 77, di cui soltanto tre si riferiscono a dirigenti medici, su un totale autorizzato di 71 tra dirigenti e direttori di struttura complessa».
ATTO AZIENDALE Diverse le criticità riscontrate dal dipartimento anche sull’atto aziendale. Non sarebbe stata prodotta documentazione sull’approvazione dei regolamenti e, per quel che riguarda quello relativo ai dipartimenti, risulterebbe trasmesso solo quello dell’Emergenza-urgenza. La Regione, inoltre, rileva anche il mancato accorpamento dei distretti “Reggio 1” e “Reggio 2”.
POSTI LETTO La nota forse più importante riguarda i posti letto. Brancati avrebbe dovuto attivare dovuto attivare 54 posti letto aggiuntivi per un totale di 581. Invece, «non ha prodotto alcun atto» e si sarebbe limitato «a riferire di interlocuzioni in essere con il commissario ad acta per il Piano di rientro “circa la tempistica di disattivazione e di attivazione dei posti letto».