Nuovo atto intimidatorio ai danni di un cigolato che, stanotte, ha preso fuoco sul terzo mega-lotto della ss 106. Ecco perché siamo stufi e ci meritiamo un domani migliore
Ricostruire una strada da zero è impresa assai dura. L’impresa diventa ancora più ardua se la realizzazione dell’infrastruttura riguarda l’Italia, addirittura impossibile se l’opera è collocata nel profondo Sud. “Eppur si muove” affermava Galileo. E qualcosa si è mosso, in questi tre anni, per l’ammodernamento della strada statale 106 che percorrere la costa jonica della Calabria, partendo da Taranto fino a Reggio Calabria. 489 km di carreggiata che, nel corso del tempo, ha assunto l’appellativo di “strada della morte”. Inutile elencarvi gli innumerevoli incidenti che si sono verificati sulla 106, basti pensare che, in solo dieci anni, 205 persone hanno perso la vita su quell’asfalto.
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Ma, senza perderci in statistiche “nere”, i lavori di miglioria sono appunto iniziati: di certo il passo non è spedito, eppure “qualcosa” si muove. Ma il movimento è millimetrico, a causa dei vari intoppi che bloccano – e scoraggiano – gli imprenditori a cui sono stati appaltato i lavori. E proprio oggi infatti, arriva l’ennesima triste notizia: un altro atto intimidatorio, verificatosi nel terzo mega-lotto Roseto Capo Spulico – Sibari, fa discutere ma ci rende ancora più disillusi.
Fa parlare sì, perché una gru cingolata ha preso fuoco nel bel mezzo della notte in contrada Fornirà. Fa parlare ancora perché, purtroppo, il luogo è parte del circondariato di Cassano all’Ionio. E fa parlare, purtroppo, perché i Carabinieri indagano ma non si arriva mai a una soluzione. E no, non mi riferisco alla cattura del colpevole, ma al punto fermo che bisognerebbe apporre a questa situazione.
Non ce lo meritiamo, noi cittadini calabresi, noi popolazione dell’alto jonio cosentino, noi abitanti di Cassano. È arrivata l’ora, anche per noi del Sud, i cosiddetti “dimenticati”, di poter usufruire di un’opera che migliori le nostre comunicazioni, che doni futuro ad una regione dalla quale tutti scappano e che, soprattutto, tagli nettamente il numero di incidenti che, ogni giorno, su quella maledetta strada, ci priva dei nostri affetti.