Brutta avventura e bruttissima immagine della Calabria, per una giovane famiglia che da Londra, dopo un volo durato in tutto cinque ore, era atterrata all’aeroporto di Reggio Calabria con venti minuti di ritardo. Ad attendere i passeggeri che avrebbero dovuto proseguire per la Locride doveva esserci una navetta. Evidentemente i venti minuti oltre le 22.40 saranno apparsi una eternità per l’autista che gestisce l’accoglienza ed il trasporto su gomma dei passeggeri. Ma l’avventura è soltanto all’inizio. Da questo primo contrattempo l’arrivo in Calabria si trasformerà in incubo, specialmente per i due bimbi. Nell’impossibilità di raggiungere Bovalino il dott. G.P. decide di pernottare a Reggio Calabria e di proseguire alla volta della terra natia, dove sono attesi dai genitori ed i fratelli, il giorno dopo. Dal suo telefonino, ricco di tecnologia, contatta l’albergo, riceve l’assenso per la camera matrimoniale e due lettini e, rasserenato, si avvicina con i bagagli ad un taxi. Sono le 23.30. Il tassista gli indica l’auto del collega (primo della fila) il quale nel mettere nel bagagliaio i trailer gli chiede dove vuole essere portato e se poteva essere ospitato in auto un signore con il quale stava interloquendo. Con naturalezza G.P. gli dice di no e quindi si siedono sui sedili posteriori e partono verso il centro della città. Il tassista viene invitato di attivare il tassametro ed alla richiesta risponde con modi bruschi e villani sostenendo che non funzionava. Pur se contrariato per il fatto, il viaggio prosegue ma il passeggero si accorge che i tempi di percorrenza sono lunghi e chiede spiegazioni. Ancora una volta il burbero tassista inveisce contro il passeggero intimandogli di tenere la bocca chiusa se non vuole evitare guai. Finalmente raggiungono il sito dell’albergo ma circa 100 metri prima dell’ingresso l’autista blocca la macchina e invita i passeggeri a scendere: “il costo della corsa è di 27 euro” gli dice a voce alta. G.P. resta perplesso, troppo per una normalissima corsa anche se fatta dopo le 23.00. Prende comunque gli euro e gli chiede la ricevuta fiscale. A questo punto il tassista si trasforma in energumeno, gli mette le mani alla gola e sferra un pugno che lo colpisce di striscio. La scena è seguita da alcuni passanti che si fermano ed inveiscono contro il tassista. Questi mette in moto la macchina ed è a questo punto anziché proseguire la marcia ed uscire dal lungomare fa una repentina marcia indietro e tocca con il paraurti posteriore la gamba del signor G.P. che fa in tempo a spostarsi sul marciapiede evitando l’impatto. Intanto sono accorse altre persone attratte dalle grida della signora e dei bambini. Il tassista ingrana la marcia e riparte ma G.P. mette mano al telefonino e fotografa l’auto in corsa con la targa bene in vista. Dall’albergo esce anche il portiere che aiuta il malcapitato a riprendersi dallo spavento, rincuora la signora e i bambini e li accompagna nella hall. Al mattino la denuncia circostanziata, con tanto di testimoni e fotografie, negli Uffici della Questura per aggressione e per tutti i reati ravvisabili dalla legge.
Continua....
(fonte ilpaese.info)