Calabria, 24 luglio 2024 – La scorsa notte, un terremoto di magnitudo 5.0 ha colpito la Calabria, particolarmente avvertito in provincia di Cosenza. Per comprendere meglio la natura di questo evento sismico, abbiamo parlato con Carlo Tansi, geologo e ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
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Dott. Tanzi, può descriverci il terremoto che ha colpito la Calabria la scorsa notte?
“Sì, si tratta di un terremoto che ha avuto il suo epicentro a una profondità di 28 chilometri e una magnitudo di 5.0. Un evento di questa magnitudo in Calabria non si verificava dal 2012, quando il terremoto del Pollino raggiunse una magnitudo di 5.1-5.2. Tuttavia, la profondità di quel sisma era molto più superficiale, circa 4-5 chilometri, e per questo motivo fu avvertito con maggiore intensità.”
Qual è la differenza tra un terremoto superficiale e uno profondo?
“Il terremoto è come una bomba: più ci si avvicina alla zona di esplosione, maggiore è l’intensità percepita. Lo stesso vale per l’ipocentro, cioè il punto di origine del terremoto sotto la superficie terrestre. Più l’ipocentro è vicino alla superficie, più sentiamo distintamente il sisma. Nel caso di ieri, la profondità di 28 chilometri ha attenuato l’intensità percepita in superficie.”
Ci sarebbero stati danni più gravi se il terremoto fosse stato più superficiale?
“Assolutamente sì. Se fosse stato più superficiale, ci sarebbero stati danni significativi a edifici e infrastrutture, e possibilmente vittime. La profondità di circa 30 chilometri ha fortunatamente limitato i danni.”
La Calabria è una regione sismicamente attiva. Può spiegare brevemente perché?
“La Calabria si trova in una zona di scontro tra la placca europea e la placca africana. Questa interazione costante provoca il movimento delle rocce e la generazione di terremoti lungo le faglie attive. La regione ha molte faglie, alcune delle quali hanno causato terremoti storici significativi, come quello del 1908 a Messina e quello del 1783.”
Quali sono le faglie attive più pericolose in Calabria?
“Le faglie più attive si estendono dallo stretto di Messina fino alla valle del Crati, seguendo una direzione nord-sud. Inoltre, ci sono faglie laterali lungo la costa ionica, tra Rossano e Crotone. Una di queste faglie si è mossa due notti fa, causando il terremoto in provincia di Cosenza.”
È possibile prevedere i terremoti in questa regione?
“Non possiamo prevedere i terremoti con precisione temporale, ma possiamo sapere dove è più probabile che si verifichino. Conosciamo le faglie attive e la loro storia sismica, il che ci permette di monitorare e studiare meglio le aree a rischio. Tuttavia, la scienza non ha ancora i mezzi per prevedere esattamente quando si verificherà un terremoto.”
Quali sono le zone più a rischio sismico in Calabria?
“La fascia più attiva attraversa tutta la Calabria, dallo stretto di Messina alla valle del Crati, includendo la piana di Gioia Tauro e la stretta di Catanzaro. Sul lato ionico, le faglie più pericolose si trovano tra Rossano, Corigliano e Crotone.”
Il terremoto della scorsa notte è un promemoria della natura sismicamente attiva della Calabria. Le autorità e la popolazione devono rimanere vigili e preparate per affrontare questi eventi naturali, rafforzando le strutture e migliorando i piani di emergenza.
Redazione, 24 luglio 2024