Senza direttore, senza risultati. Intanto la Regione spende 60 milioni per coprire i debiti dei Comuni. E il termovalorizzatore di Gioia Tauro è sparito dai radar.
C’è un compleanno passato sotto silenzio nei corridoi della Cittadella regionale: quello dell’Arrical, l’Agenzia regionale nata per rimettere in ordine i servizi idrici e dei rifiuti in Calabria. Era il 20 aprile 2022 quando venne approvata la legge istitutiva. Tre anni dopo, però, l’Agenzia è ancora in fase embrionale: i suoi organismi non sono mai stati pienamente costituiti, non c’è un direttore generale e il suo ruolo resta affidato a un commissario straordinario, Luciano Vigna, già capo di Gabinetto del presidente Occhiuto e direttore della Calabria Film Commission.
Continua....
Una figura che suscita più di un dubbio per una possibile incompatibilità, visto che la Regione – che esercita poteri di controllo su Arrical – è anche l’ente che lo ha nominato. Prima di lui, il ruolo era ricoperto da Bruno Gualtieri. Ma il succedersi di commissari è solo uno dei segnali della difficoltà a far decollare davvero l’Agenzia.
Intanto, i risultati sono assenti. E lo imponeva anche la legge, con la cosiddetta “clausola valutativa” (articolo 14) che prevede un bilancio triennale sull’attuazione della norma. Ma stilare quel bilancio oggi è quasi impossibile: nulla di concreto è stato portato a termine. Nemmeno il Consiglio direttivo dei 40 sindaci pare preoccuparsene: l’unico momento in cui si sono fatti sentire è stato quando si è parlato di un aumento dei costi dei rifiuti, poi smentito dall’assessore all’Ambiente Giovanni Calabrese.
Il problema di fondo resta l’efficienza del sistema. Per ora, la Regione continua a tappare i buchi dei Comuni: 45 milioni di euro per ripianare i debiti sul fronte rifiuti, e altri 15 milioni per la depurazione, destinati a Sorical, il braccio operativo dell’Agenzia nel settore idrico. Anche in questo caso, nessun cambiamento sostanziale rispetto al passato, quando Arrical ancora non esisteva.
E del grande progetto strategico, il raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro? Nessuna notizia. Una gara complessa, sì, ma di cui oggi si sono perse le tracce. Un’opera fondamentale per ridurre i costi e superare la dipendenza dalle discariche, soprattutto private. Ma resta lettera morta.
Nel frattempo, i cittadini continuano a pagare per un sistema che avrebbe dovuto auto-sostenersi con le tariffe. Invece, si ritrovano a pagare due volte: una per il servizio, l’altra per i salvataggi pubblici ai Comuni inadempienti.