Chiunque abbia mai preso un treno in vita sua è consapevole che dentro al suo stesso vagone ci sia almeno un pendolare senza biglietto. E’ la storica lotta contro i cosiddetti “portoghesi”, intesi come coloro che usufruiscono di un servizio senza pagare.
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Tuttavia può capitare che anche il viaggiatore onesto che si trova, non per sua colpa senza biglietto, talvolta per assenza di macchine automatiche o indicazioni legate al suo acquisto per esempio, debba comunque pagare il sovraprezzo.
Dura lex sed lex ma questo è uno dei punti sui quali è intervenuto il Presidente di Federconsumatori Calabria, Mimma Iannello, che fa il punto della situazione e afferma di essere concorde alla diagnosi ma non alla terapia applicata al problema.
Far pagare 5 € aggiuntivi di sovrapprezzo a chi parte dalle stazioni senza biglietto accomunerebbe un semplice truffatore ad un pendolare onesto ma sprovvisto di strumenti consoni, situazione comune soprattutto al Sud, e da qui nascono una serie di intese con Trenitalia.
“Allo scopo di migliorare la qualità dei servizi di trasporto pubblico e ridurre il rischio che viaggiatori disinformati incorrano in multe e sanzioni, Trenitalia ha assunto alcuni impegni nell’ambito di dichiarati stringenti vincoli commerciali” afferma la Iannello.
Gli impegni sarebbero: l’intensificare l’attività ispettiva con squadre antievasione, ampliare la rete regionale dei punti vendita, introdurre l’acquisto di biglietto, migliorare il canale informativo, attivare sul sito web un apposito link informativo, intensificare gli annunci sonori a bordo e in stazione, attivare presidi di assistenza nei principali nodi strategici e rendere funzionanti le macchine emettitrici e validatrici nonché di sottoporre l’area della stazione a misure di sicurezza attraverso impianti di videosorveglianza.
Uno dei punti discordanti sui quali ancora non è stato raggiunto l’accordo è legato al mantenimento dell’opzione sanzionatoria verso i viaggiatori che richiedono spontaneamente a bordo del treno il titolo di viaggio.
SARA FAZZARI