Sab. Ott 5th, 2024

Fondamentale avere informazioni e dati chiari

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Ammettere che c’è ancora tanto da imparare sui vaccini anti Covid e nello stesso tempo incoraggiare le vaccinazioni: è questa la sfida più difficile lungo il percorso a ostacoli che si annuncia fin da ora per le vaccinazioni contro la pandemia e per vincerla è fondamentale avere dati e informazioni chiare. Lo scrive l’immunologo Anthony Fauci, direttore dell’Istituto nazionale degli Stati Uniti per lo studio delle malattie infettive (Niaid), sulla rivista Annals of Internal Medicine. Nell’articolo, firmato con gli immunologi Mark Connors, Barney Graham e Clifford Lane, dello stesso istituto, Fauci afferma che senza alcun dubbio i vaccini promettono di essere dei salvavita, ma sono ancora molte le domande aperte in fatto di sicurezza ed efficacia: per questo è fondamentale condividere i dati sui risultati delle sperimentazioni e quelli sulle vaccinazioni, in modo che medici e autorità sanitarie possano fare raccomandazioni basate sull’evidenza. “La strada da percorrere sarà quasi certamente piena di ostacoli e la nostra attuale comprensione dei vaccini cambierà molto probabilmente nei prossimi mesi”, si legge nell’articolo. Per questo, prosegue l’articolo, è fondamentale che i medici siano “bene informati sui vaccini in modo da dare ai loro pazienti raccomandazioni basate sull’evidenza in merito all’opportunità di essere vaccinati”. Questo sarà possibile solo se saranno informati su quanto di nuovo emerge relativamente a sicurezza, efficacia e durata. Per gli autori dell’articolo è inoltre “altamente probabile che la vaccinazione e la sua conseguente capacità di prevenire le malattie forniranno benefici fondamentali”, fino a diventare la strada “per uscire da questa pandemia verso una società più normale”. Adesso, rilevano, la cosa più difficile è “riconoscere che c’è ancora molto da imparare” sui nuovi vaccini e nello stesso tempo “incoraggiare fortemente la vaccinazione”: questa “è probabilmente una delle sfide più critiche che oggi devono affrontare gli operatori sanitari”.