Ven. Apr 26th, 2024

Prima la Tunisia per l’incontro con i paesi d’origine dei migranti, poi il vertice con le Ong sul codice di condotta, in mezzo l’incontro a Parigi tra i due uomini forti della Libia, Serraj e Haftar, infine le decisioni di Bruxelles sulle modifiche chieste dall’Italia alla missione Sophia. Si apre una settimana cruciale per il nostro paese sul fronte migranti, sperando che la tregua delle partenze dalla Libia resista e non si apra l’ennesima emergenza. Sul tema dell’immigrazione “Europa e Africa hanno il dovere di lavorare insieme” ha detto il ministro dell’Interno nel suo intervento alla seconda riunione del gruppo di contatto Africa-Europa. “Abbiamo a che fare, ha sottolineato, con un fenomeno epocale che ci ha accompagnato in passato e molto probabilmente ci accompagnerà anche nel futuro. Esso può essere affrontato in maniera utile e definitiva soltanto attraverso una grande cooperazione tra Europa e Africa”. L’obiettivo è chiaro: intervenire sui paesi d’origine per fermare le partenze dei migranti che raggiungono la Libia e da lì l’Italia e contrastare le organizzazioni criminali che gestiscono i traffici del deserto. Sul tavolo l’Europa metterà non solo soldi ma anche una serie di interventi per migliorare strumenti e apparecchiature per il controllo delle frontiere e formare il personale di sicurezza. Per quel che concerne la condotta i tema vanno dalla regolamentazione dei segnali luminosi alla trasparenza sui finanziamenti fino all’obbligo di avere tutte le certificazioni di idoneità tecnica. Su questo fronte, le stesse Ong sono
divise, tra quelle disposte a trattare con il ministero e quelle che non vogliono accettare alcun tipo di limitazione. Minniti però è stato chiaro: il Viminale andrà comunque avanti e a chi non firmerà il documento non potrà accedere ai porti italiani.

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