Mar. Mar 19th, 2024

E’ da circa un anno che nell’ ambito dei servizi interforze predisposti dal piano nazionale e transnazionale “Focus Ndrangheta”, Carabinieri e Polizia effettuano innumerevoli controlli e perquisizioni sul territorio al fine di debellare il fenomeno criminale in particolar modo quello di origine ‘ndraghetista.

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Grati dell’impegno dimostrato dalle forze dell’ordine che puntualmente ottengono numeri d’eccellenza sia in ambito di soggetti passati al vaglio ma anche di militari impiegati, ci tocca sottolineare alcune problematiche che però non cessano di attanagliare l’ordine pubblico.

Nonostante i mirati servizi di controllo, e gli ottimi risultati raggiunti, pare che un crimine altamente diffuso nella Locride non cessi di creare disagio.

Si tratta dei famosi furti nelle abitazioni perpetrati ai danni di famiglie e anziani, spesso soli ed indifesi.

Secondo l’identikit offerto dalle vittime, la solita banda, non meglio identificata e di ipotetica origine partenopea, pare sia ben a conoscenza delle abitudini e degli orari dei malcapitati, forse usufruirebbe di un aiuto a livello territoriale o forse prima di fare il “colpaccio” si informerebbe perlustrando più volte la zona interessata e le possibili vie di fuga.

Sta di fatto che ad oggi nessun “topo d’appartamento” sia stato identificato e tratto in arresto.

Una pecca, visto l’eccellente qualità di militari impegnati, che crea non poche ripercussioni sull’umore dei cittadini, impauriti ed in attesa di risposte concrete.

Perché se è noto l’interesse che bisogna dimostrare verso la repressione dei sodalizi mafiosi non deve venir meno la cura e l’attenzione circa i reati “minori”.

SARA FAZZARI

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