Ven. Apr 26th, 2024

E’ stata ritirata la proposta di legge n° 206 che disciplina il sistema previdenziale di tipo contributivo ed il trattamento di fine mandato per i consiglieri regionali. A dirlo è il consigliere regionale Mimmo Battaglia, in una lettera inviata al Presidente del Consiglio Regionale Nicola Irto.

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La proposta, ricordiamo, avanzata dal Pd, da consiglieri di centrosinistra ed esponenti di Forza Italia ed Ncd, prevedeva l’assegno a 65 anni, ovvero con 1 anno e 6 mesi di anticipo rispetto ai lavoratori con 20 anni di anzianità, nonché la reversibilità ed un’indennità di fine mandato, corrispondente ad un mese di stipendio per ogni anno di servizio fino ad un massimo di dieci.

“Quale primo firmatario, alla luce delle polemiche divampate in questi giorni e degli attacchi strumentali di cui siamo stati oggetto, con grande segno di responsabilità, anche a nome dei colleghi firmatari ho ritenuto di dover procedere in tal senso”- afferma Battaglia.

Contrari anche Irto e Oliverio, il primo ha definito la proposta di legge come inutile ed inopportuna, mentre il secondo ha palesemente affermato: “ O la ritirate o pongo la fiducia”. Un aut aut che ha sicuramente ha avuto un suo peso specifico.

Nella lettera, Battaglia, ripercorre le varie motivazioni che hanno portato altri consiglieri ad avallare la sua proposta ma ritiene che la problematica debba esser prima discussa in sede di Conferenza dei Capigruppo.

La legge “voleva solo recepire quanto stabilito dall’art 2 comma 1 lettera m del Decreto Monti come è già avvenuto dalla Camera dei Deputati e da altre regioni d’Italia (Campania, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Veneto, Trentino Alto-Adige, Valle d’Aosta)”, secondo quanto scritto dal consigliere.

I commenti provenienti da Palazzo Campanella sono stati pochi, ad eccezione delle esternazioni di Bevacqua, Bova e Giudiceandrea, ma il silenzio, dopo le polemiche dei scorsi giorni ha avuto la meglio.

SARA FAZZARI

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