Ven. Apr 26th, 2024

Al terzo tentativo di blitz, la giunta approva una delibera che stravolgerebbe la governance della Riserva. Un “regalo” per il Comune di Zagarise e per il suo sindaco, un fedelissimo del presidente. Ma si rischia una spaccatura con il consiglio regionale

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Batti e ribatti e alla fine il governatore Oliverio ci è riuscito: il blitz per controllare la Riserva Valli Cupe è (quasi) compiuto. Nel corso della riunione di venerdì sera la giunta calabrese ha infatti approvato la delibera che modifica radicalmente il sistema di governance dell’area protetta, la cui legge istitutiva era stata approvata non più tardi di cinque mesi fa con un voto bipartisan del consiglio regionale. Il provvedimento, che porta la firma dello stesso Oliverio e dell’assessore all’Ambiente Antonella Rizzo, istituisce il consorzio obbligatorio per la gestione della Riserva. Significa che dalla gestione al 100% da parte del Comune di Sersale si potrebbe ben presto passare a una gestione condivisa con quello di Zagarise, il cui ruolo direttivo non era stato contemplato dalla legge approvata all’unanimità da Palazzo Campanella. Significa anche che gli ingenti fondi a disposizione – i 100mila euro all’anno garantiti per legge dalla Regione, a cui si potrebbero aggiungere i milioni di euro messi a disposizione dalla Comunità europea per le aree protette – dovranno essere co-gestiti.

SCONFITTA E VITTORIA Per Oliverio è una vittoria, dal momento che la scorsa settimana quella stessa delibera era stata rinviata per approfondimenti: è ritornata in giunta tal quale, ed è stata infine approvata. Il governatore ha usato tutta la sua autorità e le sue capacità di persuasione per farla “digerire” ai colleghi dell’esecutivo. «L’inclusione del Comune di Zagarise – avrebbe detto Oliverio ai suoi assessori – è una questione di principio». E non è azzardato affermare che ora il più soddisfatto sia proprio il sindaco del paesino della Sila Piccola, Domenico Gallelli: un esponente del Pd che con il governatore ha un rapporto di fiducia e stima reciproca. Fu proprio Oliverio, nel marzo dello scorso anno, ad affidargli un incarico di peso: responsabile della struttura amministrativa del dipartimento Urbanistica. Gallelli, inoltre, poche settimane fa aveva chiesto e ottenuto un’audizione in commissione regionale Ambiente per invocare forme di rappresentanza per Zagarise nell’area protetta. Dalla sua parte, si è visto poi, aveva la Regione: poco dopo, infatti, anche il dirigente del settore “Parchi e aree naturali”, Giovanni Amerini, era stato ascoltato dalla commissione guidata da Domenico Bevacqua. Il burocrate, in quell’occasione, aveva avanzato dubbi sulla legittimità della norma istitutiva approvata in Consiglio, che non rispetterebbe le prescrizioni della legge nazionale quadro 394 sulle aree protette, in particolare quella che prevede il coinvolgimento di tutti gli enti pubblici interessati nella gestione delle riserve.
Una sortita che aveva suscitato la reazione di quasi tutti i membri della commissione e il sospetto di molti addetti ai lavori. Per un motivo più di altri: la legge è passata indenne dal vaglio del Consiglio dei ministri, che non l’ha impugnata davanti alla Corte costituzionale; perché, dunque, ingolfare un iter che, fin lì, era stato spedito e che aveva fatto registrare, forse per la prima volta in tutta la legislatura, il consenso unanime di tutte le forze politiche dell’assemblea calabrese?

INGESSATA C’è un altro problema non di poco conto: due settimane fa il Comune di Sersale, dopo una manifestazione d’interesse, ha scelto l’etnobotanico Carmine Lupia come direttore del Comitato di gestione. Che succederà se il nuovo provvedimento dovesse avere il via libera anche in Consiglio? Senza contare l’eccessiva burocratizzazione che deriverà dall’eventuale applicazione della nuova delibera. Il consorzio obbligatorio, a differenza del modello di gestione unica, prevede decisioni all’unanimità: una chimera, visti i difficili rapporti tra l’amministrazione di Sersale, targata Forza Italia, e quella di Zagarise, a trazione pd. La struttura organizzativa imposta da Oliverio, tra l’altro, impone alcuni adempimenti tecnici che rischiano di rendere complicata la vita delle Valli Cupe. Nel consorzio dovranno infatti trovare posto i rappresentanti dei due municipi, che dovranno essere eletti; in secondo luogo, dovrà essere approvato uno statuto e bisognerà anche scegliere una sede. Tutte procedure che richiedono tempo.

IL POSSIBILE CONFLITTO Ma il punto è soprattutto politico, con il rischio che il blitz di Oliverio scateni un inedito conflitto tra la giunta e il Consiglio, che – dopo aver approvato la legge in un clima di collaborazione trasversale e respinto (in commissione) un primo tentativo di modifica – potrebbe veder svilite le proprie prerogative legislative dall’azione di forza dell’esecutivo.

IL SINDACO Il più amareggiato è, ovviamente, il sindaco di Sersale, Salvatore Torchia: «È una vergogna, vogliono sporcare una bella pagina che aveva dato lustro a tutta la politica calabrese. E per cosa? Per andare dietro alle mire di qualcuno, di un sindaco e di una comunità (quella di Zagarise, ndr) che non hanno fatto nulla per la nascita della Riserva». Sersale, in ogni caso, non è disposta al passo indietro: «Faremo di tutto – dice ancora Torchia – per scongiurare questo spettacolo indegno: metteremo in campo tutte le azioni utili contro questo assalto alla diligenza».

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